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UN VINO RICCO DI STORIA

Vernaccia di San Gimignano: 1 bottiglia su 5 venduta nella “New York” del Trecento, 60% nel mondo

Il 10 e 13 febbraio Anteprima per l’enclave bianchista della Toscana, con un'annata 2018 buona in qualità e ottima in quantità
SAN GIMIGNANO, VERNACCIA, Italia
I vigneti della Vernaccia sormontati dalle torri di San Gimignano

Vino ricco di storia, cantato da Dante e da Sante Lancerio, bottigliere di Papa Paolo III Farnese, dal Vasari e da Michelangelo Buonarroti, ma anche dal Redi, la Vernaccia di San Gimignano, enclave bianchista nella Toscana dei grandi rossi, si conferma vino contemporaneo dall’anima locale e globale: se il 60% della produzione finisce all’estero, la metà del 40% destinato all’Italia è venduto sotto alle torri delle “New York” del 300, dove se ne vende o consuma una bottiglia su 5. E con questi numeri, e con la tranquillità di una vendemmia 2018 di buona qualità e di ottima quantità, in aumento del 25% sul 2017, il territorio si avvicina alla sua Anteprima, il 10 febbraio per i wine lovers ed il 13 febbraio trade, dove saranno protagoniste l’annata 2018 e la Riserva 2017, nell’evento firmato dal Consorzio del Vino Vernaccia di San Gimignano.

“L’Anteprima (con 40 i produttori nelle sale del Museo di Arte Moderna e Contemporanea De Grada, 100 le etichette di Vernaccia di San Gimignano, in assaggio e nella degustazione tecnica riservata alla stampa, molte altre quelle di annate precedenti, ndr) è il più importante appuntamento promozionale che organizziamo sul territorio - dichiara la presidente del Consorzio, Letizia Cesani - e con molta soddisfazione ogni anno registriamo una crescita nel numero di partecipanti, italiani e stranieri, appartenenti alle tre categorie alle quali ci rivolgiamo: stampa, operatori e consumatori. Il nostro obiettivo è fare conoscere la Vernaccia di San Gimignano e le nostre colline in tutto il mondo, siamo consapevoli di rappresentare una importante voce economica per il territorio, non solo per la produzione e commercializzazione del vino, ma anche per l’indotto enoturistico che il nostro lavoro promuove. La ricerca della qualità, prima di tutto nei nostri vini, ma anche nella cura dell’ambiente e nell’offerta turistica, è la nostra cifra stilistica: solo la grande qualità rende duraturo il fenomeno del turismo legato al vino”.

La caratteristica dell’annata 2018 è di rientrare nella norma dopo le tante bizzarrie climatiche degli ultimi anni: ha fatto freddo al momento giusto, è piovuto abbastanza da ripristinare le riserve idriche (abbondantemente nei primi sette mesi del 2018, quando sono caduti a San Gimignano 586,5 millimetri di pioggia - in tutto il 2017 ne erano caduti 532,42 - per i produttori sono stati momenti impegnativi), primavera ed estate hanno registrato temperature nella media con caldo asciutto e piogge rinfrescanti. Nella norma sono state anche tutte le fasi vegetative delle piante, che hanno portato ad una vendemmia iniziata nella seconda decade di settembre e ad un quantitativo di uve nella media. Quindi dopo la difficile annata 2017, che aveva fatto registrare un calo di produzione pari al 26%, nella vendemmia 2018 dai 720 ettari di vigneto rivendicati per la produzione di Vernaccia di San Gimignano sono stati prodotti 39.600 ettolitri di vino, più del 25% rispetto al 2017, numeri che riportano la produzione nella media.

Dal punto di vista organolettico, la Vernaccia di San Gimignano 2018, spiega il Consorzio, si presenta con un grado alcolico più contenuto rispetto agli ultimi anni, mentre acidità e struttura dipendono dal momento della vendemmia scelto dai produttori: quelle che provengono da uve raccolte nella prima metà di settembre sono più leggere, fresche e acide, quelle della seconda metà del mese hanno più struttura. Al momento è difficile fare previsioni sulla longevità dell’annata, occorre aspettare ancora un po’ di tempo per poterla valutare. In generale comunque i prodotti 2018 si presentano abbastanza pronti già in questo periodo dell’anno grazie alle fermentazioni partite bene e proseguite senza intoppi, anche se per esprimersi completamente necessitano di un ulteriore periodo di affinamento. I vini Vernaccia di San Gimignano Riserva 2017 si presentano in genere molto potenti, alcolici, con una struttura importante.

Focus - I numeri della Vernaccia di San Gimignano 2018

Come era prevedibile dato il calo produttivo del 2017 (-26%), i dati dell’imbottigliamento nel 2018 segnano una flessione, nonostante parallelamente si sia registrata una diminuzione delle giacenze: sono state prodotte 4.630.241 bottiglie di Vernaccia di San Gimignano, con un calo di produzione del 10% sul 2017, del 12,5% rispetto alla media dell’ultimo quinquennio.

Numeri che inevitabilmente si sono ripercossi anche sul giro di affari della denominazione, che si è attestato sui 13,2 milioni di euro (il 40% del valore totale del settore vinicolo a San Gimignano), con un calo del 15% sullo stesso dato del 2017.

Sul fronte export, il 27,5% della Vernaccia è venduto sul mercato europeo, il 18,9% su quello americano, mentre il 4,7% è destinato ai mercati asiatici.

In Europa il maggiore mercato si conferma quello tedesco che da solo assorbe il 9,8% dell’esportazione, seguito da Svizzera (3,8%), Inghilterra (2,7%) e Olanda (2,6%). Ma il migliore mercato in assoluta resta quello statunitense, a cui è destinato il 16,3% della produzione.

Del 42% di Vernaccia destinata al mercato italiano la metà viene venduta a San Gimignano, direttamente nelle aziende e nei locali del territorio.

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