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ECONOMIA ENOICA

Vini da investimento, il declino continua: in profondo rosso tutti gli indici del Liv-Ex nel 2024

Liv-Ex 100 a -7% a settembre, Italy 100 a -4%. Mentre l’oro tocca i suoi massimi e cresce del +33% da inizio anno
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Vini da investimento, il declino continua: in profondo rosso tutti gli indici del Liv-Ex

Dopo anni in cui il vino sembrava il nuovo “eldorado” degli investitori finanziari, l’euforia di chi ha investito e investe i propri danari in grandi bottiglie, più per speculare che per godersele dentro ad un calice, sembra scemare. E mentre l’oro, bene rifugio per eccellenza, proprio in questi giorni ha toccato i suoi nuovi massimi, con oltre 2.744 dollari l’oncia, e una crescita, da inizio anno, di oltre il 33%, i principali indici che monitorano l’andamento dei prezzi dei vini da collezione continuano il loro netto e deciso calo, ormai in atto per tutto il post-Covid, sostanzialmente senza soluzione di continuità. Emerge guardando gli indici del Liv-Ex, la piattaforma di riferimento del settore, che al passare dei mesi del 2024, vede diventare sempre più negative le proprie performance, senza grandi eccezioni. E così, con i dati aggiornati a fine settembre 2024, il Liv-Ex 100, indice principale della piattaforma (di cui fanno parte, per l’Italia, il Barolo 2019 di Bartolo Mascarello, il Barolo Falletto Vigna le Rocche Riserva 2017 di Bruno Giacosa, il Barbaresco 2019 di Gaja, il Barolo Monfortino Riserva 2014 e 2015 di Giacomo Conterno, il Brunello di Montalcino Riserva 2016 di Biondi-Santi, il Masseto 2019 e 2020 e l’Ornellaia 2020 di Frescobaldi, il Sassicaia 2018, 2019 e 2020 della Tenuta San Guido, il Solaia 2019 ed il Tignanello 2019 e 2020 di Antinori, ed il Redigaffi 2020 di Tua Rita, ndr), arriva ad un -7% (che diventa -11% nell’arco dei 12 mesi). Nell’indice in questione, tra i migliori vini, in terreno positivo, figurano il Barbaresco 2019 di Gaja (+9,1% nel 2024), e il Solaia 2019 (+3,1%), e si mantengono intorno alla parità il Masseto 2019, il Sassicaia 2020 ed il Tignanello 2019.
Ancora peggio fa il Liv-Ex 1000, il più ampio degli indici della piattaforma, che perde il -8,9% da inizio anno, trascinato in basso soprattutto dalle performance di Burgundy 150 (-11,8%), Bordeaux 500 (-9%), Bordeaux Legends (-6,5%) e Champagne 50 (-6,7%).
Continua a difendersi un po’ meglio, ma ormai neanche troppo, l’Italy 100 -
formato dal Barolo di Bartolo Mascarello, con tutte le annate dalla 2010 alla 2019, dal Barolo Falletto Le Rocche del Falletto Riserva di Bruno Giacosa (2000, 2001, 2004, 2007, 2008, 2011, 2012, 2014, 2016 e 2017), dal Flaccianello della Pieve di Fontodi (annate dalla 2011 alla 2020), il Barbaresco di Gaja (dalla 2010 alla 2019), dal Barolo Monfortino Riserva di Giacomo Conterno (2001, 2002, 2004, 2005, 2006, 2008, 2010, 2013, 2014 e 2015), e ancora da tutte le annate dalla 2011 alla 2020 di Masseto, Ornellaia, Sassicaia, Solaia e Tignanello - che segna il -4% nel 2024, e -6,2% nell’arco dei 12 mesi. Con alcune etichette che fanno eccezione, e anzi crescono a doppia cifra o quasi, come il Masseto 2018 (+18%) e 2019 (+16,8%), il Solaia 2013 (+16,8%), il Barbaresco 2011 di Gaja (+11,6%), il Sassicaia 2011 (+9,7%) ed il Barbaresco 2019 ancora di Gaja (+9,1%).
Ma in ogni caso, la bolla del vino da investimento che sembrava garantire rendite importanti in periodi relativamente brevi, e consentiva di investire anche senza troppa expertise, sembra ormai decisamente sgonfiata.

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