Il collezionismo del vino ha il vento in poppa, e le aste sono un canale sempre più gettonato da appassionati e collezionisti per accaparrarsi grandi bottiglie, spesso di annate difficilmente trovabili sui canali tradizionali. Nella prima metà del 2019, secondo i dati raccolti da Wine Spectator, sono state aggiudicate bottiglie dalle principali case d’asta per 233,8 milioni di dollari, l’11% in più di un 2018 da record. Tendenza mondiale, che anche in Italia sta prendendo sempre più piede. E così, se da anni è sulla scena la casa fiorentina Pandolfini, o la Gelardini & Romani Wine Auction, unico player specializzato nel vino italiano, nato a Roma e ora di stanza ad Hong Kong, negli anni via via si sono affacciate realtà come Bolaffi, in partnership con Slow Wine, e, più di recente, Wannenes, insieme al Gambero Rosso (primo evento il 24 ottobre, nel debutto della “Roma Gambero Rosso Wine Weeks”, ndr), per fare degli esempi. Ed ora nel mondo degli incanti enoici farà il suo ingresso anche il gruppo Gruppo Finarte, nato nel 1959 per iniziativa del banchiere milanese Gian Marco Manusardi con lo scopo di assistere collezionisti e operatori del settore nell’acquisto e nella vendita di opere d’arte, che dopo dopo 60 anni, si legge in una nota, ha deciso di entrare nel mondo del vino. Il debutto, come si legge sul sito della maison milanese (www.finarte.it), sarà di scena a novembre 2019 a Milano, capitale economica e finanziaria (e dopo Expo 2015 anche gourmand) del Belpaese.
“Nel corso della sua storia pluridecennale Finarte ha abbracciato tutti gli aspetti del collezionismo,
da qui la spinta a rivolgere la propria attenzione anche verso le bottiglie d’annata, presenti sul
mercato in quantità limitata e valorizzate dai principali premi del settore - spiega la casa d’aste - poiché tali caratteristiche ne garantiscono la qualità e comportano un progressivo aumento di valore: le bottiglie diventano alternative forme di investimento. Le aste di vini si inseriscono fra gli appuntamenti di questo mondo, di cultura e tradizione, molto seguito dagli appassionati. L’Italia, che gioca da sempre nel mondo un ruolo di primaria importanza nella produzione di grandi vini, per quanto riguarda la proposta e i risultati delle aste di vini pregiati e distillati, sta facendo una crescente concorrenza alle piazze più importanti per le aste enologiche come New York, Londra e Hong Kong. Tra i collezionabili emerge la categoria Wine & Spirits, che coniuga buon gusto, piacere e passione. La vendita all’incanto si terrà a novembre a Milano e sarà orientata su una proposta di collezioni di pregiate cantine nazionali e internazionali; sempre in evidenza i grandi vini che nelle aste degli ultimi anni continuano a riscontrare interesse e macinare record: si confermano per la Francia i più celebri Chateaux di Bordeaux, i Domains di Borgogna e i prestigiosi Champagne; per l’Italia gli ormai classici delle aste: i Supertuscan, come Sassicaia, Masseto, Solaia, Ornellaia, i Brunello di Montalcino, i Barolo e gli Amarone; il quadro, di grande interesse per i collezionisti, verrà completato con cantine italiane destinate ad aprire nuove frontiere nel mondo dei vini di prestigio”.
A selezionare e stimare le bottiglie, insieme a Finarte, in qualità di esperto, sarà Guido Groppi, alla guida del nuovo Dipartimento Vini e Distillati di Finarte, che ha rilanciato la sua strategia di espansioni nel 2017 con l’acquisizione di Minerva Auctions, una storica casa d’aste romana con sede nel seicentesco Palazzo Odescalchi. Un Gruppo il cui core business è l’organizzazione di aste pubbliche di opere d’arte e beni preziosi e che ora, per tornare ad essere punto di riferimento per il collezionismo italiano, scommette forte anche sul vino.
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