02-Planeta_manchette_175x100
Allegrini 2024

Vino e finanza, la Fondazione Enpaia entra nel capitale di Masi Agricola al 4%

Il vino come investimento resta un asset di diversificazione importante. Sia quando si parla di grandi bottiglie capaci di rivalutarsi in maniera importante, che di aziende che hanno storia, marchio, patrimonio, posizionamento sul mercato e si sono dimostrare solide anche in questi anni difficili. Come la Masi Agricola, uno dei più importanti nomi della Valpolicella e non solo, e quotata in Borsa nell’indice “Euronext Growth Milan”, “dedicato alle Pmi dinamiche e competitive, in cerca di capitali per finanziare la crescita”, che vede l’ingresso nel capitale, con una quota del 4%, della Fondazione Enpaia - Ente Nazionale di Previdenza e Assistenza degli Addetti e Impiegati in Agricoltura (che gestisce un patrimonio mobiliare di 1,6 miliardi di euro, e possiede asset immobiliari nel Comune di Roma per oltre 202.684 metri quadrati tra locali ad uso abitativo, commerciale e non solo, come si legge sul sito della stessa Fondazione. Ennesimo investimento in Masi, dunque, il cui azionariato è saldamente nelle mani della famiglia Boscaini, con i fratelli Sandro, Bruno e Mario Boscaini che detengono il 24,5% a testa delle quote (per un totale del 73,5% in mano alla famiglia), con la Red Circle Investments del patron di Diesel Renzo Rosso (che siede in Cda) al 7,5%, ed un 19% “flottante” sul mercato, da dove arriva, da quanto apprende WineNews, il 4% acquisito dalla Fondazione Enpaia.
“Si tratta di un investimento in un’azienda ben strutturata, con un’altissima redditività - ha commentato il presidente Enpaia, Giorgio Piazza - e ulteriori possibilità di sviluppo. Ritengo estremamente importante entrare in un settore strategico che attrae l’attenzione anche di gruppi esteri. In una situazione di pesante incertezza che riguarda tanti settori, il Gruppo Masi negli ultimi mesi ha avuto notevoli performance, nonostante il rallentamento dovuto alla pandemia. Anche per tale ragione è fondamentale investire nel made in Italy, che vede nel vino uno dei pilastri che incarna lo stile di vita italiano ammirato in tutto il mondo”.
Un’operazione importante, per Masi Agricola, che, nel 2021, era già stata protagonista di un forte crescita, con ricavi nei primi 9 mesi dell’anno, a 45,5 milioni di euro, in crescita del 27,7% sullo stesso periodo del 2020, ed un Ebitda passato da 3,4 milioni di euro del 2020, agli 8,1 milioni di euro dei primi tre trimestri del 2021. E gli effetti in Borsa già si vedono: “Masi Agricola brilla a Piazza Affari con un rialzo del 5,6% a 4,85 euro dopo l’annuncio dell’ingresso nel capitale della Fondazione Enpaia, l’Ente Nazionale di Previdenza e Assistenza degli Addetti e Impiegati in Agricoltura, con una quota del 4%. Masi Agricola, azienda vitivinicola, gestita dalla famiglia Boscaini, radicata in Valpolicella Classica, produce e distribuisce vini di alto pregio, ancorati ai valori del territorio delle Venezie, tra cui l’iconico Amarone”, spiega una nota di analisi di Equita diffusa da “Il Sole 24 Ore Radiocor Plus” “Capiamo che l’operazione è amichevole nei confronti dell’azionista di maggioranza, la famiglia Boscaini (73,5% del capitale), e ha una valenza di sistema, rispondendo a logiche di valorizzazione di aziende di qualità del made in Italy nonchè di sostegno del territorio e del settore agricolo stesso”, sottolinea Equita. “Considerata anche la quota del 7,5% detenuta nel capitale da Red Circle (Renzo Rosso), il flottante è appena del 15% - aggiungono gli esperti - pensiamo che il business negli ultimi mesi abbia confermato il solido andamento dell’ultimo trimestre (+2% sul 2019), con possibile spazio di upside sulle nostre stime e quindi anche sulla nostra valutazione attuale puramente fondamentale di 3,2 euro con rating hold”.

Focus - Il ritratto del Gruppo Masi
Radicata in Valpolicella Classica, Masi produce e distribuisce Amarone e altri vini di pregio ispirati ai valori del territorio delle Venezie. L’impiego di uve e metodi autoctoni e l’attività di ricerca e sperimentazione del suo Gruppo Tecnico, ne fanno uno dei produttori italiani di vini d’eccellenza più conosciuti al mondo. La sua storia inizia nel 1772, quando la famiglia Boscaini acquista pregiati vigneti nella piccola valle denominata “Vaio dei Masi”. Da qui prende il nome l’azienda, tuttora di proprietà della famiglia, che, dopo oltre 200 anni di appassionato lavoro, opera attivamente oggi con la sesta e settima generazione.
Riferimento nella produzione di Amarone a livello mondiale, Masi, da oltre quarant’anni, ha avviato un ambizioso progetto di valorizzazione di storiche tenute vitivinicole, collaborando con i Conti Serego Alighieri, discendenti del poeta Dante, proprietari della tenuta che in Valpolicella può vantare la più lunga storia e tradizione, i Conti Bossi Fedrigotti, prestigiosa griffe trentina, e Canevel, produttore di spumanti di eccellenza in Valdobbiadene.
Masi possiede, inoltre, le tenute a conduzione biologica Poderi del Bello Ovile in Toscana e Masi Tupungato in Argentina. Con vini conosciuti e apprezzati in oltre 120 Paesi. Masi è partner in associazioni e organismi che esprimono l’eccellenza del Made in Italy nel mondo: Fondazione Altagamma, Comitato Leonardo, Istituto Grandi Marchi, Famiglie Storiche.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Altri articoli