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ECONOMIA E INNOVAZIONE

Vino e fiscalità: Masi Agricola apre al “Patent Box” con l’Agenzia delle Entrate

Lo strumento: una quota dei redditi derivanti dall’utilizzo dei beni immateriali, come i marchi, non concorre a formare il reddito complessivo
AGENZIA DELLE ENTRATE, FISCO, INNOVAZIONE, MASI, VALPOLICELLA, vino, Italia
Federico Girotto, ad Masi Agricola

L’innovazione è uno dei pilastri di ogni impresa longeva e di successo, in ogni settore, anche nel vino. Filosofia che caratterizza da sempre l’azione di Masi Agricola, una delle più importanti realtà dell’Amarone della Valpolicella e del vino italiano, guidata da Sandro Boscaini. Che dopo essere stata una delle prime (e ancora pochissime) realtà del vino a quotarsi in Borsa, sul listino Aim Italia, è anche la prima ad aver sottoscritto con l’Agenzia delle Entrate - Direzione Regionale del Veneto un accordo preventivo per la definizione dei metodi e dei criteri di calcolo del conto economico, in caso di utilizzo diretto dei beni immateriali.
L’agevolazione consiste in una riduzione del reddito imponibile della Società in funzione dell’apporto dei marchi alla creazione del reddito. Comunemente questa agevolazione viene definita come “Patent Box”. Questo accordo prevede, dunque, la modalità di calcolo del contributo economico alla produzione del reddito d’impresa dei marchi utilizzati da Masi Agricola.
Semplificando, in sostanza, gli investimenti mirati al posizionamento dei marchi, asset strategico per qualunque impresa, in particolare nel mercato dei vini di qualità, e le entrate che ne derivano, vengono considerati in maniera diversa dal resto delle entrate e delle uscite.
Tecnicamente, tra i benefici indicati sul sito dell’Agenzia delle Entrate, in generale, a seguito dell’opzione per il regime di “Patent box”, a cui si accede solo a determinate condizioni, una quota dei redditi derivanti dall’utilizzo dei beni immateriali non concorre a formare il reddito complessivo, in quanto esclusa per il 50% del relativo ammontare. “Siamo soddisfatti per quella che consideriamo un’implicita attestazione del valore dei nostri marchi, sul cui posizionamento premium lavoriamo tutti i giorni con grande determinazione - commenta l’ad Masi Agricola, Federico Girotto - per confermarci tra le aziende più rappresentative del Made in Italy. I nostri valori, le competenze distintive e il profondo rispetto per il territorio, anche in chiave di sostenibilità, sono i principali pilastri su cui continueremo a puntare nella strategia di crescita futura”. Masi Agricola ricorda che, mentre per il 2015 l’agevolazione è determinata escludendo dalla base imponibile il 30% del reddito riconducibile all’utilizzo di intangibles agevolabili, per il 2016 la quota sarà pari al 40%, mentre per il triennio 2017-2019 sarà pari al 50%. La società pubblicherà ulteriori informazioni sull’argomento nel bilancio dell’esercizio chiuso al 31 dicembre 2020.

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