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STORIE DI VINO

Vino e genetica, alla scoperta dell’origine di Glera (l’uva del Prosecco) e della Ribolla Gialla

Lo studio è firmato da Ersa (Agenzia Regionale per lo Sviluppo Rurale del Friuli Venezia Giulia) e Crea di Conegliano

Viaggiare alla scoperta delle “parentele” tra vitigni vuol dire attraversare tempo e spazio, seguendo le migrazioni delle diverse varietà, i loro incroci, le varietà antiche che ne sono nate, e che caratterizzano alcuni territori. Un lavoro incessante e sconfinato che va avanti grazie alla ricerca ed alla genetica. Che ha indagato, tra le altre, l’origine di due varietà importantissime e storiche dell’Italia e dell’area del Friuli Venezia Giulia, Glera e Ribolla gialla. La Glera è usata per la produzione del famoso Prosecco. La coltivazione della Ribolla gialla è in continua ascesa per via della forte domanda di vini spumanti ed è anche la varietà più importante del Collio Sloveno (Brda). A seguito delle indagini compiute sul territorio del Friuli Venezia Giulia nel corso di diversi anni di attività da parte di tecnici ed esperti dell’Ersa, l’Agenzia Regionale per lo Sviluppo Rurale in collaborazione con il Crea- Centro di Ricerca per la Viticoltura e l’Enologia di Conegliano, racconta una sintesi del Professor Attilio Scienza, tra le massime autorità in materia (e docente dell’Università di Milano) sono state individuate, genotipizzate e caratterizzate ampelograficamente molte varietà minori del Friuli Venezia Giulia.
Il passo successivo è stato cercare di ricostruire le relazioni di parentela eventualmente presenti. Per effettuare questa ricerca è stato usato un approccio che ha combinato marcatori microsatellite (Ssr) e marcatori Snp, mettendo in campo un’analisi che ha coinvolto diverse migliaia di punti del genoma, ottenendo quindi un supporto dati molto solido.
Il risultato è stato individuare delle varietà che possono essere considerate a buon titolo “fondatrici” di una serie di altre. Una è il Refosco nostrano o Refoscone, principale rappresentante della famiglia dei Refoschi locali, quali il Berzamino, il Tazzelenghe ed il riscoperto Refosco bianco; risultano imparentati in primo grado con il Refosco nostrano anche la Cuneute alias Vercluna ed il Vinoso rosso.
La seconda è la Vulpea, varietà dalla produzione particolarmente abbondante, coltivata con questo nome in Romania, ma di presunta origine austriaca, presente anche in Friuli Venezia Giulia, in forma residuale anonima o confusa con la Piccola nera, e nel vicino Veneto, coltivata nella zona dei Colli Euganei come Rossetta alias Sciavetta alias Doretta e nel veronese come Quaiara.
Risultano figlie della Vulpea numerose varietà sia a bacca bianca che nera, tra cui primeggia la Glera, ma anche la Glera lunga, il Piculit neri e lo Schioppettino, fra le più conosciute e rinomate, nonché la Cordenossa (iscritta nel Registro Nazionale delle Varietà di Vite nel 2008), la Piciule e la Siora (vedi Italian Vitis Database). La ricostruzione effettuata ha individuato o confermato un paio di discendenti della Glera da un incrocio spontaneo con la Malvasia bianca lunga, la Vitouska (iscritta nel Registro Nazionale delle Varietà di Vite nel 1990) e la Pelena (vedi Italian Vitis Database). Vi è poi una varietà, la Codelunghe, imparentata in primo grado con Garganega, altra varietà fondatrice di numerose altre, da nord a sud della penisola; per citare un paio delle più note, il Trebbiano toscano ed il Catarratto. Ponte di collegamento fra il gruppo dei Refoschi e la Vulpea, è la nera Cjanorie, figlia di Vulpea e Vinoso rosso.
Il Volovnik, varietà slovena, ha dato i natali al Forgiarin ed al ben noto Verduzzo friulano, probabilmente grazie ad un genitore complementare comune. Il Verduzzo friulano, a sua volta, incrociandosi con il Refosco nostrano ha generato la Polposa (Italian Vitis Database) e, con il Picolit, la Sagrestana (iscritta nel Registro Nazionale delle Varietà di Vite nel 2014) e Venere (Italian Vitis Database).
Un’altra chicca di questo lavoro è stato scoprire che la Ribolla gialla, coltivata a cavallo fra il Collio goriziano e quello sloveno, è una delle tantissime varietà imparentate in primo grado con il Gouais blanc. Su quest’ultimo vitigno c’è molto da raccontare, avendo disseminato progenie in tutto il continente europeo, a riprova della sua grande diffusione nel passato, cui ha fatto seguito una grande contrazione, vista la superiorità dei suoi discendenti. Fra quelli più noti, lo Chardonnay ed il Gamay, in Francia, il Riesling renano in Germania. Il Gouais blanc ha una miriade di sinonimi (vedi Vitis International Variety Catalogue ), tra cui Rebula stara (cioè Ribolla vecchia) in Slovenia. La Piccola nera, inoltre, è risultata essere uno dei vari figli di Gouais blanc e Vulpea. Questo studio ha consentito anche di comprendere che il Refosco dal peduncolo rosso non è figlio del Marzemino e che quest’ultimo, a sua volta, non discende dal Teroldego. I dati molecolari consentono di ipotizzare che Marzemino e Refosco dal peducolo rosso siano fratelli germani. Analogamente, Glera, Glera lunga ed Aghedene potrebbero condividere anche il secondo genitore, che però dev’essere ancora individuato; questa vite misteriosa potrebbe aver dato origine anche al Pignolo ed alla Mocula. Infine, Brambana e Bianchetta trevigiana risultano imparentate in primo grado, mentre Blanchias e Ruacit potrebbero essere un’altra coppia di fratelli germani.

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