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VINO E MERCATI

Vino, il successo dei “bianchi”: nel 2019, Pinot Grigio delle Venezie a +34%, Lugana a +27%

Balzo enorme nelle vendite per le due denominazioni bianchiste, che hanno in comune una spiccatissima propensione all’export

Se il vino italiano è associato nel mondo soprattutto ai grandi vini rossi, e, se da qualche anno, sono gli spumanti il traino dell’export, è il Belpaese enoico è fatto anche di grandi denominazioni bianchiste. E alcune, nel 2019, da poco chiuso, hanno registrato crescite davvero importanti nei mercati del mondo, soprattutto all’estero, con l’export che è di gran lunga il mercato predominante per queste due realtà, ovvero il Pinot Grigio delle Venezie ed il Lugana.
Il primo, è una delle più importanti espressioni del Pinot Grigio in Italia, che, secondo i dati divulgati oggi da Unione Italiana Vini (Uiv) e Alleanza delle Cooperative, è uno dei vitigni più coltivati in Italia, con un balzo da 17.000 ettari del 2010 ai 31.000 ettari del 2018, con il Belpaese che mette insieme il 47% della superficie mondiale a Pinot Grigio, quasi tutta nel Triveneto, da dove provengono anche 1,7 milioni di ettolitri sui 2,2 totali di vini da Pinot Grigio in Italia.
Ebbene, per la Doc delle Venezie, che tocca Veneto, Friuli Venezia Giulia e Provincia di Trento, il 2019 ha registrato un aumento del +34% delle bottiglie vendute, toccando i 223 milioni di bottiglie, che finiscono per il 95% all’estero, Usa, Uk e Germania in testa, come ricordato dal Consorzio delle Venezia, guidato da Albino Armani.
Ma notevolissima è stata anche la crescita del Lugana: la denominazione lombardo-veneta, espressione delle uve Turbiana coltivate soprattutto intorno al Lago di Garda, ha registrato un balzo delle vendite del 27% nel 2018 sul 2019, raggiungendo le 22 milioni di bottiglie, con il 70% del prodotto che finisce all’estero, come ricordato dal Consorzio del Lugana, guidato da Ettore Nicoletto, con Germania e Usa che rappresentano gli approdi più significativi.

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