I dati Istat delle esportazioni di vino italiano, analizzati da WineNews e aggiornati a Giugno 2025, mostrano un lieve miglioramento pur mantenendo un passivo “light” rispetto alla prima metà del 2024. E, quindi, -0,47% in valore (contro il -0,82% di Maggio) a 3,8 miliardi di euro e -3,1% a volume (era -3,8% a Maggio 2025), superando il milione di litri. E poi di nuovo una conferma: al netto dei dazi di Trump, al 10% fino ai primi di agosto, e da qualche settimana al 15%, gli Stati Uniti, insieme al Canada, continuano a restare in positivo, mentre il calo, in particolar modo in valore, è da attribuire soprattutto al crollo della Russia e alla frenata in alcuni importanti mercati europei, è il caso di Germania e di Uk, ma anche all’Asia, dalla Cina al Giappone. Recuperano, sull’ultima rilevazione, anche gli spumanti che passano da -1% a -0,4% in valore, pari a 1 miliardo di euro, mentre il segno da negativo diventa positivo nei volumi a 254,1 milioni di litri (+0,1%). Quindi, arrivati al giro di boa di metà anno, il vino italiano, pur con le sue difficoltà e in attesa degli effetti più “pesanti” dei dazi Usa, rimane in scia ai numeri del 2024, salutato come un anno record, in un sostanziale equilibrio, almeno in valore, seppure evidentemente “precario” visto le tante incertezze, difficoltà e crisi che caratterizzano questa fase della storia mondiale.
Guardando ai singoli mercati, gli Stati Uniti continuano a dominare con 988,4 milioni di euro in valore (+5,2% sul primo semestre 2024), pur con una piccola frenata, e 179,9 milioni di litri (+1,1%). La Germania, mercato europeo leader, è a 573,2 milioni di euro in valore (-1,8%), continuando a scendere anche nei volumi a 234,5 milioni di litri (-7,4%). Il Regno Unito resta al terzo posto, ma si ferma a 370,1 milioni di euro in valore (-4,5%) e 118 milioni di litri in volume (-2,1%). Brillante, invece, la crescita del Canada, probabilmente anche a causa delle tensioni con gli Usa e la conseguente scelta di acquistare altrove, a 197,7 milioni di euro (+12,8%) e 34,9 milioni di litri (+6,6%). Canada che supera la Svizzera, che mantiene un trend stabile (+0,4%), a 194,9 milioni di euro.
Continua il feeling della Francia, prima potenza enoica in valore, con il vino italiano, le esportazioni nel primo semestre 2025 arrivano a 158 milioni di euro (+1,85%). In territorio positivo anche i Paesi Bassi (+0,8%) a 125 milioni di euro, mentre è in lieve calo il Belgio che ha importato da gennaio a giugno 2025 per 106,7 milioni di euro (-0,5%). Si resta in Europa con la Svezia che scende a 96,8 milioni di euro (-2,7%) con il Giappone che fa peggio a 87,6 milioni di euro, pari ad un calo, sul primo semestre 2024, del 7,4%.
Scende vertiginosamente la Russia (-37,5%) a 75,6 milioni di euro (persi oltre 45 milioni di euro sul periodo gennaio-giugno 2024) e, in misura minore, l’Austria, che somma un valore dell’export di 75,3 milioni (-4,3%). Non sorprende più l’assenza di buone notizie dalla Cina per il vino italiano con l’export che, nel Paese del Dragone, si è fermato a 33,6 milioni di euro con un fragoroso -21,7% tanto che viene superato dall’Australia a 34,5 milioni di euro (+0,5%), con la Corea del Sud che si sta avvicinando a 26,3 milioni di euro (+0,9%). In crescita, pur restando un mercato ancora marginale, il Brasile a 18,6 milioni di euro (+5,5% ma in calo su maggio), con il Paese del Sud America che per alcuni addetti ai lavori è un osservato speciale, in ottica futura, per il vino italiano.
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