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SEGNALI DI RIPRESA

Vino, nel 2021 crescono imbottigliamenti e fascette nelle denominazioni top d’Italia

I dati raccolti da WineNews: numeri record nel Monferrato, nelle Langhe, in Valpolicella ed a Montalcino, ma la crescita sul 2020 è generalizzata
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Vino, nel 2021 crescono imbottigliamenti e fascette nelle denominazioni top d’Italia

Il mercato del vino italiano, grazie all’allentamento delle misure di contrasto alla pandemia e alla ripresa della ristorazione, sembra tornare a correre, dopo un anno e mezzo di grande sofferenza. Lo dicono il sentiment delle enoteche italiane, registrato da WineNews, i dati sull’export del primo trimestre 2021 che raccontano di un recupero rispetto allo stesso periodo 2020 (partito di slancio prima dello stop imposto dalla pandemia) e di numeri in linea con il 2019, ma lo dicono anche i dati sugli imbottigliamenti e sulle fascette di stato che abbiamo raccolto tra i Consorzi di alcune delle denominazioni più importanti d’Italia. Parametri diversi, ovviamente, anche a seconda dei disciplinari e delle dinamiche di mercato dei diversi vini, ma che dicono di una ripartenza importante degli ordini.
Con alcuni territori che dichiarano i numeri migliori di sempre.
L’imbottigliato complessivo delle 13 denominazioni tutelate dal Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato, presieduto da Filippo Mobrici, registra un incremento del 5% nei primi 5 mesi 2021 (sullo stesso periodo del 2020). Il numero più alto degli ultimi quattro anni, sottolinea il Consorzio guidato da Mobrici, che registra incrementi dell’1,4% per la Barbera d’Asti, il pilastro del territorio, e addirittura del +32,5% per il Nizza, il vertice qualitativo del sistema Barbera. Ma le cose vanno bene anche nelle Langhe, dove il complesso degli imbottigliamenti, fino a maggio, è cresciuto del +19,7%, secondo i dati del Consorzio di Barolo, Barbaresco, Alba, Langhe e Dogliani, guidato da Matteo Ascheri. Con punte del +27% per il Barolo, del +28% per il Barbaresco e del 26% per il Langhe Nebbiolo. Vola anche la Valpolicella, che, nel complesso, fa +18%, negli imbottigliamenti, rispetto al pari periodo dello scorso anno (e +14% sul 2019). Con il picco del +38% per l’Amarone, il dato migliore da un decennio, sottolinea il Consorzio Vini Valpolicella presieduto da Christian Marchesini.
Tra i grandi rossi, continua a volare il Brunello di Montalcino: secondo i dati del Consorzio guidato da Fabrizio Bindocci, le fascette di stato consegnate ai produttori sono a +49% nei primi 5 mesi 2021 rispetto al 2020 (ma anche alla media degli ultimi tre anni, con un picco del +91% maggio su maggio). Bene anche il Chianti Classico, con il Consorzio che vede al vertice Giovanni Manetti che registra il +31%, in termini di fascette consegnate. Positivo anche il trend di Bolgheri, i cui imbottigliamenti, segnala il Consorzio condotto da Albiera Antinori, sono in crescita del +2,2%. Situazione positivia anche per la denominazione più grande della Toscana, il Chianti, con il Consorzio guidato da Giovanni Busi che ha registrato una crescita delle vendite del +9% (dato riferito ai primi 4 mesi del 2021 sul 2020, ndr).
Tra le grandi denominazioni italiane a trazione rossista, è positivo anche il bilancio della Doc Sicilia, che, nei dati del Consorzio Doc Sicilia, condotto da Antonio Rallo, vede una crescita degli imbottigliamenti del +6%. Una crescita in linea con quella nei numeri del Consorzio Vini Alto Adige, guidato da Andreas Kofler, che parlano di imbottigliamenti in crescita del +6,4%.
Ma arrivano dati positivi anche da alcune delle più importanti denominazioni prettamente bianchiste d’Italia: nel Soave gli imbottigliamenti, nei primi 5 mesi 2021, sono cresciuti del +12%, secondo il Consorzio presieduto da Sandro Gini, mentre quelli del Verdicchio dei Castelli di Jesi, comunica l’Istituto Marchigiano Tutela Vini guidato da Alberto Mazzoni, segnano il +7%. Molto bene anche il Collio, perla bianchista del Friuli Venezia Giulia, che chiude i primi 5 mesi 2021 con imbottigliamenti in crescita del +15%, ed il Lugana, con il Consorzio guidato da Ettore Nicoletto che dichiara un aumento dell’imbottigliamento del +18,8% (nei primi 4 mesi del 2021 sul 2020).
Sul fronte delle bollicine, corre la locomotiva Prosecco. Le fascette del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg, dicono i dati del Consorzio guidato da Innocente Nardi, segnano il +5,2%, mentre quelle del Prosecco Doc, spiega il Consorzio presieduto da Stefano Zanette, registrano una crescita superiore intorno al +18%, anche grazie al successo della nuova tipologia rosè.
Mentre tra i grandi Metodo Classico, spicca il +48% nelle vendite (nei primi 4 mesi) segnalato dal Consorzio del Franciacorta, guidato da Silvano Brescianini. Segnali di una ripartenza del mercato del vino che sembra prendere sempre più sostanza, di mese in mese, guardando ad un’estate che già nel 2020 fu molto positiva, e sperando che quella alle porte segni davvero l’uscita definitiva dal tunnel della pandemia.

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