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SCIROCCO WINE FEST

Vino, pace e fratellanza: nasce il “Vigneto del Mediterraneo” nel cuore di Gibellina, in Sicilia

Un filare di Moscato per ogni Paese, da Francia, Spagna, Turchia, Tunisia, Grecia, Italia e Malta. Progetto di Cantine Ermes - Tenute Orestiadi
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Dallo Scirocco Wine Fest a Gibellina nasce il Vigneto del Mediterraneo, idea di Cantine Ermes - Tenute Orestiadi

Il vino e la vigna sono, da sempre, simboli di unione tra popoli e fratellanza tra genti e culture diverse. E per testimoniare questo spirito enoico eterno, ancora una volta, nasce il “Vigneto del Mediterranero”, che sarà composto da diverse tipologie di Moscato, provenienti da un paese diverso lambito dal “Mare Nostrum”, Francia, Spagna, Turchia, Tunisia, Grecia, Italia e Malta, e sorgerà nel vigneto donato dalla cantina Tenute Orestiadi alla città di Gibellina, vicino dell’Orto Botanico.

Ad annunciarlo, nello Scirocco Wine Fest, nei giorni scorsi, Rosario Di Maria, presidente del gruppo Cantine Ermes - Tenute Orestiadi, nella kermesse che ha visto protagonisti vini e sapori dei 7 Paesi, tra master class, sfide di cucina, cooking show, ma anche spettacoli e incontri culturali all’insegna dell’arte e della cultura del vino, nel piccolo comune trapanese, la cui parte storica, distrutta dal terremoto del Belice, è stata trasformato nel Cretto di Burri, opera di Land Art dell’artista Alberto Burri.


“Attraverso il vento dello Scirocco e il vino di sette Paesi del Mediterraneo - ha detto Rosario Di Maria - vogliamo lanciare, da Gibellina, un ponte sul Mare Nostrum per creare dialogo, apertura e scambio. Siamo soddisfatti di questo progetto che, ancora una volta, ha celebrato il vino come forza aggregante e simbolo di dialogo interculturale”.
Messaggio che si cristallizza nel “Vigneto del Mediterraneo”, nel segno di Ludovico Corrao, l’ex sindaco di Gibellina che dopo il sisma trasformò la vecchia città in un grande laboratorio artistico a cielo aperto, chiamando a raccolta artisti come Leonardo Sciascia, Arnaldo Pomodoro e Mimmo Paladino, tra gli altri.

A dare ancora più sostanza al messaggio di pace e fratellanza incarnato dal vigneto, a da tutto il territorio di Gibellina, rinato anche grazie al fondamentale contributo delle Cantine Ermes - Tenute Orestiadi, anche il “Premio Stella della Pace Ludovico Corrao per il dialogo tra le culture mediterranee”, organizzato dall’amministrazione comunale, e andato a Medici senza frontiere, l’organizzazione medico-umanitaria internazionale indipendente Premio Nobel per la Pace 1999 “per l’importante azione umanitaria che si concretizza quotidianamente con il soccorso medico-sanitario a migliaia di persone in tutte le aree geografiche del mondo vittime di emergenze, guerre e catastrofi naturali, testimoniando le sofferenze delle persone che assiste e accendendo i riflettori sulle emergenze umanitarie dimenticate”.

“La nascita di questo Premio per la Pace - ha detto Tanino Bonifacio, assessore alla cultura del Comune di Gibellina - ha l’obiettivo di fare diventare Gibellina una città laboratorio nella quale si esperisce il pensiero che la cultura e l’arte sono ponti che avvicinano i popoli al di là delle differenze umane e geografiche. Nel segno dell’arte, nel nome di Ludovico Corrao, il Premio Stella della Pace è uno sguardo visionario per costruire un’umanità dell’accoglienza e dell’abbraccio”.

Sul palco anche l’attore Cesare Bocci, noto al grande pubblico per avere interpretato l’ispettore Mimì Augello nella fortunata serie tv “Il Commissario Montalbano” che ha letto alcuni brani de “Il Sogno mediterraneo” di Ludovico Corrao e “Solo andata” e “Preghiera laica” di Erri de Luca. “Le radici della Sicilia - ha detto Bocci - dicono che è un albero che crea frutti straordinari, li ha dati nell’arte, nella cultura, nella politica, nei grandi uomini di viaggio. La Sicilia è una terra che deve coltivare se stessa, mandare avanti le sue grandi tradizioni. Lo Scirocco Wine Fest è proprio basato su queste tradizioni: sulla cultura del vino ma anche sull’arte perché dopo la devastazione del terremoto, Gibellina è stata ricostruita nel segno dell’arte diventando un museo a cielo aperto. Credo che i giovani di questa città siano cresciuti in mezzo alla bellezza dell’arte e che questo li abbia formati in maniera assolutamente positiva”.

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