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Vino Ue, archiviata una buona vendemmia 2022, a preoccupare ora è il mercato

Il messaggio del Copa-Cogeca. Luca Rigotti (Gruppo Vino): “tra caro energia e materie prime, è a rischio la sostenibilità economica del settore”
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Luca Rigotti, alla guida del gruppo vino del Copa-Cogeca e di Confcooperative

La produzione di vino dalla vendemmia 2022, data in netto calo nel pieno di un estate torrida, in tutta la Unione Europea, alla fine, grazie alle piogge agostane e di settembre, ha recuperato ed è addirittura in aumento sul 2021 (+2%), sebbene sotto la media degli ultimi cinque anni. Con l'Italia stabile, intorno ai 50 milioni di ettolitri, la Francia sui 45 milioni di ettolitri, in crescita del 20% sul 2021, e la Spagna sui 38-39 milioni di ettolitri, in calo del -6,1%. A preoccupare, e molto il settore, dunque, non è l’ambito produttivo, ma quello di mercato, vessato dall’aumento dei costi di produzione e di trasporto e dell’inflazione. A ribadirlo il Copa-Cogega, ovvero la rappresentanza delle cooperative di Paesi dell’Unione Europea, il cui gruppo vino è guidato da Luca Rigotti, già al vertice della divisione vino di Confcooperative e della cooperativa trentina Mezzacorona, nel “2022 Annual Copa-Cogeca Wine Harvest Event”, andato in scena Bruxelles.
“I costi ormai alle stelle stanno mettendo a repentaglio la sostenibilità economica dei viticoltori e delle cantine in tutta l’Unione Europea.
L’impennata dei costi energetici - ha ribadito Rigotti - e i rincari dei fattori della produzione e degli imballaggi (vetro, cartone e fertilizzanti), nonché dei trasporti, e le difficoltà di approvvigionamento dei materiali sono accompagnate da un calo del potere d’acquisto dei cittadini dell’Ue. È fondamentale, quindi, adottare misure per normalizzare quanto prima i livelli dei costi dell’energia e dei materiali”. Un’altra minaccia è rappresentata dall’approccio ideologico rispetto al tema vino e salute: “occorre puntare su campagne informative ed educative a favore dei consumatori - ha detto Rigotti - che facciano leva sulla distinzione tra consumo consapevole e abuso di vino, tenendo conto che l’approccio proibizionista non ha mai portato a risultati efficaci”.
In questo quadro, con un contesto geopolitici complesso come non mai, e con il tema sempre presenta del cambiamento climatico, secondo Rigotti, oggi le priorità per il settore sono il commercio internazionale, la digitalizzazione e l’innovazione. In merito a quest’ultimo punto, con particolare riferimento al tema ambientale, la guida del gruppo vino del Copa-Cogeca e di Confcooperative ha affermato che “i produttori sono già impegnati a mitigare l’impatto dei cambiamenti climatici e preservare l’ambiente ma alcuni obiettivi posti dalle politiche europee, come quelli indicati dalla proposta di regolamento sull’uso sostenibile dei fitofarmaci, sono irrealizzabili. Su questo fronte abbiamo bisogno di strumenti innovativi e alternativi, di ricerca e di sperimentazione di nuove tecnologie, come il genome editing, nonché di un tempo congruo per raggiungere i nuovi traguardi. Si tratta di proposte per le quali il settore vitivinicolo europeo vuole essere protagonista e attore attivo per trovare soluzioni che siano però raggiungibili senza che queste mettano a rischio la stabilità economica delle imprese. Senza contare - ha concluso Luca Rigotti - il ruolo trainante del settore nonché dell’indotto rispetto al comparto agroalimentare Ue, in grado di esprimere, come anche testimoniato durante il difficile periodo pandemia, un importante ruolo di sostenibilità sociale”.

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