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COMUNICAZIONE

“Wine Spectator” celebra il Chianti Classico, e in ottobre gli dedica la copertina

Un onore capitato più volte all’Italia, ma raramente ad un vino e ad un territorio, raccontato dalla penna del Senior Editor Bruce Sanderson
BRUSE SANDERSON, CHIANTI CLASSICO, COMUNICAZIONE TERRITORIO, COPETTINA, WINE SPECTATOR, Italia
In ottobre il Chianti Classico in copertina “Wine Spectator”

Non capita tutti i giorni, di finire in copertina di “Wine Spectator”, il magazine sul vino più diffuso al mondo, con un numero totale di copie di 3,8 milioni di copie, sia cartacee che digitali, e quando succede è sempre una buona notizia, per tutto il vino italiano. In passato, è capitato ad imprenditori come Lamberto Frescobaldi (nel 2021) e Angelo Gaja (nel 1985 e nel 2011), Piero Antinori (nel 1994 e, con le figlie Albiera, Allegra e Alessia, nel 2015) e Oscar Farinetti (nel 2013), e ancora Lodovico Antinori (nel 2016), Marilisa Allegrini (nel 2017) e Nicolò e Priscilla Incisa della Rocchetta (Sassicaia, Tenuta San Guido) nel 2018.

Questa volta, l’onore è per un intero territorio, quello del Chianti Classico, rappresentato, sul numero in edicola il 31 ottobre, da un Gallo Nero. In passato, Piemonte, Sicilia e, soprattutto, Toscana hanno guadagnato spesso la copertina di “Wine Spectator” (che, all’Italia, dedica abitualmente il numero di aprile, il mese di Vinitaly, ndr), ma solo il Brunello di Montalcino, il Barolo ed il Barbaresco, hanno ricevuto, negli anni passati, gli onori del Chianti Classico.

Marvin Shanken, l’editore di “Wine Spectator”, nel suo editoriale, scrive di un Chianti Classico “in una fase di inarrestabile ascesa”, mettendo poi in luce la qualità dell’annata 2019: il reportage, 18 pagine, è stato, invece, affidato alla penna di Bruce Sanderson, senior editor del magazine e tra le voci più autorevoli nel mondo del vino, che fa un ritratto della denominazione, sia dal punto di vista storico che dal punto di vista enologico, mettendo l’accento sulla capacità del Chianti Classico di innovare, con un particolare riferimento all’introduzione della Gran Selezione e delle Unità Geografiche Aggiuntive.

“Siamo onorati dell’attenzione che ci dedica Wine Spectator, una rivista letta in tutto il mondo e vero e proprio punto di riferimento del settore del vino”, commenta il presidente del Consorzio del Chianti Classico, Giovanni Manetti: “questo è un riconoscimento al lavoro in vigna e in cantina che noi viticoltori mettiamo in pratica ogni giorno. Una nota in particolare: Bruce Sanderson sottolinea come il nostro territorio si sia rivelato nel tempo come uno dei fattori determinanti per raggiungere le massime espressioni del Sangiovese, che è il vitigno che noi curiamo e studiamo da decenni. Si può dire, con orgoglio, che abbiamo colpito nel segno”.

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