L’arrivo del maltempo, con la pioggia che interrompe bruscamente un lungo periodo di bel tempo, provoca danni a macchia di leopardo nelle campagne ma accende gli entusiasmi degli appassionati raccoglitori di funghi dopo che la ridotta piovosità e il caldo record di fine estate avevano fatto temere il peggio. Lo afferma la Coldiretti nel sottolineare che il mese di agosto si è classificato al decimo posto tra i più caldi degli ultimi dieci anni e con il 73% di precipitazioni in meno rispetto alla media si attesta all’ottavo posto tra i mesi più asciutti dal 1800. Il cambiamento del clima che con temporali intensi hanno colpito le colture e la vendemmia in corso, gioca però a favore dei molti cercatori e buongustai che dedicano il proprio tempo libero nelle montagne e nei boschi italiani alla “caccia”, nel sottobosco o sulle tavole, dei gustosi miceli. La nascita dei funghi per essere rigogliosa richiede come condizioni ottimali - precisa la Coldiretti - terreni umidi senza piogge torrenziali e una buona dose di sole e 18-20 gradi di temperatura all’interno del bosco.
L’attività di ricerca - afferma la Coldiretti - non ha solo una natura hobbistica che coinvolge in autunno moltissimi vacanzieri e svolge anche una funzione economica a sostegno delle aree interne boschive dove rappresenta un’importante integrazione di reddito per migliaia di “professionisti” impegnati a rifornire negozi e ristoranti di prodotti tipici locali, con effetti positivi sugli afflussi turistici. Si stima che - riferisce la Coldiretti - i quasi 10 milioni di ettari di bosco che coprono un terzo dell’Italia possano offrire una produzione di 30.000 tonnellate tra porcini, finferli, trombette, chiodini e le altre numerose specialità note agli appassionati.
E’ necessario evitare le improvvisazioni e seguire alcune importanti regole che - sottolinea la Coldiretti - vanno dal rispetto di norme e vincoli specifici presenti nei diversi territori, alla raccolta solo di funghi di cui si sia sicuri e non fidarsi assolutamente dei detti e dei luoghi comuni, ma anche rivolgersi sempre, in caso di incertezza, per controlli ai Comuni o alle Unioni micologiche e utilizzare cestini di vimini ed evitare le buste di plastica.
I funghi - continua la Coldiretti - sono prodotti di valore medio sotto il profilo nutrizionale e contengono in prevalenza acqua, ma anche proteine, carboidrati, sostanze minerali e vitamine, in percentuali variabili a seconda del livello di maturazione, ma essendo poveri di calorie e ricchi di cellulosa non ingrassano chi li mangia. Le vitamine prevalenti sono quelle del gruppo B e i sali minerali sono rappresentati principalmente da potassio e fosforo.
I funghi - conclude la Coldiretti - possono essere consumati freschi, congelati, essiccati o conservati sottovetro, ma l’attitudine alle diverse preparazioni differisce a seconda delle diverse varietà: ad esempio porcini e trombette non devono essere sbollentati prima di essere congelati mentre il lattario è perfetto se viene cotto.
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