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Come il vino, anche il post sbornia ha radici antiche e, come rivelano i Papiri di Ossirinco, in Egitto 2.000 anni fa si curava indossando al collo una collana di alloro di Alessandria, che fa superare il mal di testa e migliora l’autocoscienza

Proprio come il vino, anche il post sbornia ha radici antiche, e se oggi dal mal di testa tipico della domenica mattina ci riprendiamo con una bella colazione e qualche telefilm, qualche migliaio di anni fa si rimediava agli eccessi della sera prima in maniera diversa. I Romani, ad esempio, si strofinavano delle lumache sulla fronte, ma arriva dall’Egitto l’ultima scoperta. Nei Papiri di Ossirinco, tra i 500.000 documenti tradotti dal 1896 ad oggi, è spuntata una raccolta di testi medici risalenti a 2.000 anni fa, come racconta “Wine Searcher” (www.wine-searcher.com), dove c’è anche la cura per superare il post sbornia: indossare una collana di alloro di Alessandria intorno al collo, per ovviare ad eventuali effetti negativi degli eccessi, e migliorare l’autocoscienza. Molto probabilmente si tratta dello stesso alloro, originario dell’Est del Mediterraneo, associato ai campioni olimpici ed ai poeti, e chiamato anche Danae racemosa. Difficile credere che, in qualche modo, potesse funzionare, ma è interessante scoprire come i problemi di un egiziano vissuto 2.000 anni fa, in fin dei conti, non erano troppo diversi dai nostri ...

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