L’accordo per impedire la vendita del cibo spazzatura (junk food) nelle scuole americane raggiunto dall’ex Presidente degli Stati Uniti Bill Clinton è un concreto passo in avanti che va accompagnato dall’impegno per la diffusione di alimenti naturali come la frutta e verdura che garantiscono, senza ricorrere al laboratorio, l’equilibrio dietetico necessario per combattere l’obesità che si diffusa a macchia d’olio tra le giovani generazioni di tutto il mondo. E’ quanto afferma la Coldiretti, in riferimento all’Obesity Day del 10 ottobre, nel commentare l’impegno delle principali industrie multinazionali a ridurre il contenuto di grassi, zucchero e sale negli snacks venduti nelle scuole americane assunto dopo la battaglia condotta dalla William J. Clinton Foundation dell’ex Presidente USA con la definizione di linee guida per garantire la qualità dei cibi destinati i giovani, combattere l’obesità e ridurne i costi per la sanità pubblica. L’accordo volontario prevede severi limiti sul contenuto di grassi, zuccheri, sale e calorie negli snack venduti in macchinette, negozi o bar delle scuole da grandi gruppi come Kraft Foods, Mars, Campbell Soup, Danone and PepsiCo che sono presenti anche sul mercato europeo e italiano, dove peraltro la vera alternativa alle merendine industriali è rappresentata dalla frutta e verdura grazie alla leadership nazionale conquistata nella qualità e nella quantità.
Dal punto di vista tecnico -si prevede che non possano essere commercializzati nelle scuole Usa prodotti che hanno un contenuto in zuccheri superiore al 35% del peso e quelli il cui contenuto calorico deriva per piu’ del 35% da grassi e piu’ del 10% da quelli saturi. Ad esempio sarà impedita la vendita delle barrette di cioccolata Snickers che hanno 280 calorie delle quali 130 derivano dai grassi. L’accordo segue da vicino quello raggiunto nel maggio scorso per le bevande che ha interessato l’87% del mercato dei soft drink nelle scuole pubbliche e private americane e che impegna le aziende leader a vendere solo acqua, succhi non dolcificati e latte parzialmente o totalmente scremato nelle scuole elementari e medie, mentre sono permesse bibite gassate nelle scuole superiori. L’allarme globale sull’obesità è stato confermato dal Congresso Internazionale sull’Obesità che ha evidenziato il rischio che i ragazzi di questa generazione per la prima volta nella storia potrebbero essere i primi ad avere una vita piu’ breve dei propri genitori per colpa delle malattie causate dall’obesità e dal soprappeso che interessano nel mondo un miliardo di persone, un numero superiore agli 800 milioni che soffrono di denutrizione.
Nella sola Unione Europea si stima che 400mila ragazzi perdano ogni anno la forma fisica con oltre 14 milioni di giovani considerati soprappeso (dei quali tre milioni obesi). Le malattie collegate direttamente all’obesità sono responsabili di ben il 7% dei costi sanitari dell’UE poiché l’aumento di peso è un importante fattore di rischio per molte malattie come i problemi cardiocircolatori, il diabete, l’ipertensione, l’infarto e certi tipi di cancro. La preoccupazione che si sta diffondendo in Europa coinvolge direttamente anche l’Italia dove su 5 milioni di obesi 800mila sono affetti da obesità grave secondo i dati divulgati nel Congresso Nazionale di Chirurgia dell'Obesita' dal quale è emerso anche che le spese socio-sanitarie dell'obesita' in Italia sono stimate in circa 23 miliardi di euro annui, per piu' del 60% dovute all'incremento della spesa farmaceutica e ai ricoveri ospedalieri. La radicata cultura alimentare fondata sulla dieta mediterranea non ha “salvato” i giovani italiani, come confermano i dati preoccupanti sull'aumento dei casi di obesità o soprappeso, dovuti a una non corretta alimentazione, che riguardano il 36% dei ragazzi attorno ai dieci anni, il valore più alto tra i Paesi Europei secondo una indagine Merrill Lynch.
Per questo occorre intervenire nelle case e nelle scuole con una maggiore attenzione ai menu’ anche delle mense dove deve essere garantita la presenza di cibi sani come i prodotti tradizionali e la frutta e verdura locale che troppo spesso mancano dalle tavole delle giovani generazioni. Un obiettivo che può anche essere incentivato con l'aiuto dei nuovi distributori automatici di frutta e verdura snack che si stanno diffondendo e dove è possibile acquistare frutta fresca, disidratata o spremute senza aggiunte di zuccheri o grassi come alimento rompi-digiuno per una merenda sana alternativa al cibo spazzatura.
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