Da diverse settimane 10.000 quintali di olio extra vergine di alta qualità italiana sono bloccati alla dogana degli Stati Uniti perché sono state rinvenute tracce di un pesticida autorizzato in Europa ma non oltre oceano. A lanciare l’allarme è il Consorzio Nazionale degli Olivicoltori, che si appellano ai ministri dell’Agricoltura e della Salute, informando anche il presidente della Commissione Ue Paolo De Castro, per trovare una soluzione ad una vicenda che sta provocando danni per circa 100.000 euro mettendo a repentaglio gli scambi commerciali tra i due Paesi.
Il clorpirifos, questo il nome del pesticida, appartiene alla famiglia degli organofosforici che, spiega il Consorzio Nazionale degli Olivicoltori, rappresentano circa il 40% di quelli registrati per uso commerciale negli Stati Uniti. Essendo vietato però l’uso nell’olio, le autorità americane hanno deciso di bloccarne le importazioni anche nel caso di quantitativi di residui estremamente bassi dovuti a fenomeni di diffusione della molecola impiegata su altre colture e non direttamente sull’olivo. L’extravergine, spiega il Consorzio Nazionale degli Olivicoltori, proviene da tutte le regioni e ogni giorno il danno economico aumenta, essendo un prodotto di alta qualità con una scadenza temporale.
Fonte: Ansa
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