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120.000 EURO PER UN MAXI-TONNO ROSSO DI AOMORI (IL MIGLIORE IN ASSOLUTO PER SUSHI E SASHIMI) E’ IL RECORD SPUNTATO ALLA PRIMA ASTA DEL 2010 AL TSUKIJI DI TOKYO, IL PIU’ GRANDE MERCATO DI PESCE AL MONDO

La prima battuta all’asta del 2010 al mercato del pesce di Tokyo, Tsukiji, il più grande al mondo, si apre all’insegna dell’ottimismo, nonostante i venti di crisi, con il prezzo più alto spuntato negli ultimi 9 anni nel primo giorno di attività dopo le feste di Capodanno: un maxi-tonno rosso da 232,6 kg, pescato al largo di Aomori (che vuol dire “foresta blu”), nel nord del Giappone, considerato tra i migliori al mondo per qualità e sapore, vera e propria prelibatezza per la preparazione di sushi e sashimi, specialità tra le più note e apprezzate della cucina nipponica, è stato venduto a 16,28 milioni di yen, pari a 120.000 euro. Ad aggiudicarselo, il titolare nipponico di un famoso e rinomato ristorante di sushi a Ginza, quartiere fashion di Tokyo, e un manager cinese a capo di una catena di sushi a Hong Kong, che hanno sbaragliato la concorrenza con un’offerta congiunta, bissando il successo di inizio 2009.

Sono 570 i tonni andati all’asta nella prima battuta 2010, compresi quelli di provenienza estera, come Indonesia e Messico: un numero drasticamente in calo anche per il blocco della pesca in molti mari del mondo, come nel Mediterraneo, per favorire la riproduzione di una specie il cui stock, secondo gli scienziati, si è ridotto dell’80% negli ultimi 20 anni. Tanto che, da inizio anno, a conferma della gravità della situazione, in tutti i 475 alberghi e ristoranti “Relais et Chateaux” in Francia e nei 55 Paesi dove è presente la rete vacanziera di lusso, non sarà più servito il tonno rosso dell’Atlantico e del Mediterraneo.

Paradossalmente la crisi economica si è rivelata la migliore arma a difesa del tonno. Ad esempio, allo Tsukiji, una delle principali mete turistiche di Tokyo, i volumi del pesce trattato hanno segnato, nel 2009, una marcata contrazione per il crollo della domanda, tanto che in alcune giornate si sono toccate punte di invenduto fino al 20%.

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