Oltre 2 miliardi di danni nelle campagne per le coltivazioni e gli allevamenti, laghi e fiumi asciutti con paesaggi ed ambiente stravolto. Ma anche stragi di alberi provocate dagli incendi che hanno bruciato 141.000 ettari di boschi, sfasamenti stagionali, eventi climatici estremi e il diffondersi di nuovi insetti e malattie con la tropicalizzazione: sono queste le drammatiche conseguenze del 2017 in agricoltura, l’anno più siccitoso da oltre due secoli, che ha messo in ginocchio l’Italia, con piogge oltre il 30% inferiori alla media del periodo di riferimento 1971-2000, secondo un’analisi della Coldiretti sui dati Isac Cnr, necessitando urgenti interventi pubblici e privati alla rete idrica e progetti innovativi sul risparmio idrico, sottolinea il Ministero delle Politiche Agricole, annunciando un primo piano di 700 milioni di euro per finanziarli.
“Servono con urgenza piani di investimento pubblici e privati - ha dichiarato il Ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina - per ammodernare la rete di distribuzione e per accelerare l’adozione di innovazioni sul fronte dell’agricoltura e dell’allevamento di precisione, che aiutino nel risparmio idrico e nel riutilizzo della risorsa. Noi abbiamo avviato un primo piano da 700 milioni di euro. È un tema non solo agricolo, ma di sostenibilità complessiva del nostro modello produttivo. Ad oggi raccogliamo solo l’11% delle precipitazioni, troppo poco. È necessario dotarci di infrastrutture adeguate e occorre realizzare investimenti per aumentare la capacità di invaso”. Particolarmente siccitose sono state la primavera, che con il 48% di precipitazioni in meno si classifica al terzo posto stagionale, e l’estate, che con il 61% in meno è al quarto. Gli effetti si sono fatti sentire dal punto di vista economico ed occupazionale nel periodo più importante per i raccolti. Il valore aggiunto agricolo è crollato del -6,7% nel terzo trimestre 2017 rispetto allo scorso anno e sono andate perse molte opportunità di lavoro stagionale.
“L’agricoltura è l’attività economica che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici - ha affermato il presidente di Coldiretti Roberto Moncalvo - ma è anche il settore più impegnato per contrastarli. Si tratta però di una sfida per tutti che può essere vinta solo se si afferma un nuovo modello di sviluppo più attento alla gestione delle risorse naturali e con stili di vita più rispettosi dell’ambiente nei consumi”. Evidenti sono anche gli effetti ambientali visto che ci vorranno almeno 15 anni per ricostruire le aree andate a fuoco con danni all’ambiente, all’economia, al lavoro e al turismo per colpa della siccità che ha favorito l’azione dei piromani. Anche i principali laghi italiani sono tuttora in difficoltà con livelli per il Maggiore, il Como e il Garda ai minimi storici, praticamente dimezzati rispetto alla media.
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