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2009 “NERO” PER LE MACCHINE AGRICOLE (-30% IN VALORE E -70% NELL’EXPORT), MA A FRENARE LA CADUTA SONO L’HOBBY FARMING E GLI AGRICOLTORI PART-TIME: EMERGE DALLE ANALISI DI UNACOMA E NOMISMA PER FIERAGRICOLA (VERONA, 4/7 FEBBRAIO)

L’andamento del 2009 per le macchine agricole? Pressoché parallelo a quello dei redditi e dei mercati agricoli: negativo, con perdite, in media, “del 30% a valore - sottolinea Massimo Goldoni, presidente di Unacoma (l’Unione nazionale dei costruttori di macchine agricole) - con punte negative che hanno raggiunto anche il 50-60% sulle mietitrebbiatrici e le macchine di grandi dimensioni, destinate al movimento terra”. E non è andata meglio per l’export, voce fondamentale dell’industria meccanica in agricoltura, crollato del 70%. Ma, secondo la ricerca di Nomisma, che sarà presentata il 5 febbraio a Fieragricola, uno degli appuntamenti più importanti del settore a livello europeo (VeronaFiere, 4-7 febbraio), a frenare la caduta è il fenomeno dell’hobby farming, gli agricoltori per passione, che coltivano la terra per diletto, per produrre ortaggi e frutta da autoconsumo, allevare animali di piccola taglia, produrre vino, olio e marmellate, che ha registrato performance migliori rispetto ad altri settori o categorie di macchine compravendute.

Secondo la ricerca di Nomisma - condotta con il mensile “Vita in Campagna” su un campione di 4.000 lettori - è’hobby farming a trainare il settore della meccanizzazione: gli hobby farmer (per il 47,7% pensionati, il 12,2% impiegati, il 9,3% operai), esclusi dai censimenti ufficiali dell’agricoltura, rappresentano al contrario un’ossatura importante per la tutela dell’ambiente e del territorio, gli “agricoltori del weekend” che prediligono macchine semplici da utilizzare, funzionali e, soprattutto, economiche. Ma anche un segmento in grado di sostenere alcuni settori delle meccanica agricola. “Nel 2009 il calo minore registrato da Unacoma - prosegue Goldoni - si è confermato proprio per i trattori compatti e il segmento del giardinaggio e degli specializzati per piccoli frutteti e vigneti”.

Uno scenario decisamente preoccupante, quello delle macchine agricole, che ha costretto a rivedere tutte le politiche industriali dei costruttori, un settore altamente avanzato nel più ampio spettro della meccanizzazione made in Italy, che fa dell’export una via privilegiata del proprio business, con punte di volumi destinati oltre confine che superano anche il 70%. “Nel primo semestre 2010 - spiega Goldoni - intravediamo ancora delle difficoltà, mentre nella seconda parte dell’anno, a partire dall’estate, dovremmo invertire la rotta”. Molto dipenderà da alcune strategie che l’Italia dell’agricoltura riuscirà ad adottare o meno. “Riteniamo che sia necessaria una politica di sostegno della meccanizzazione in agricoltura - prosegue il presidente di Unacoma - evitando di cadere nell’errore di aiuti a pioggia, che risulterebbero inefficaci. Bisognerebbe introdurre nei Piani di sviluppo rurale delle Regioni misure specifiche di sostegno alla modernizzazione di un parco macchine agricolo che in Italia è particolarmente obsoleto. Basti pensare che su 1,5 milioni di trattrici, il 75% ha più di 25 anni”.

Altra linea da seguire, secondo Goldoni, è “la rottamazione per categoria, prevedere cioè contributi sia sotto forma di sconto da parte dei costruttori (o dei concessionari) che di incentivi ministeriali per sostituire macchine e trattrici agricole. In modo tale per cui un trattore venga sostituito con un trattore, una mietitrebbiatrice con una mietitrebbiatrice, un aratro con un aratro, senza salti di categoria che potrebbero vanificare un piani di svecchiamento reale. Una rottamazione, dunque, mirata - conclude Goldoni - che tenga conto anche delle esigenze di sicurezza sul lavoro e di rispetto dell’ambiente”.

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