Il 2012 è stato un anno difficile per il turismo italiano. Al punto che Federalberghi, di recente, ha segnalato un calo di 7 milioni di presenze nelle strutture italiane, sul 2011, per una perdita di 3 miliardi di euro di fatturato (-10%). Piccola voce in controtendenza, quella degli agriturismi, che hanno tenuto meglio sul resto dell’offerta turistica nazionale, con 6 milioni di presenze nel 2012, e con il numero di aziende autorizzate impegnate nel settore salito a 20.413 realtà (+2,2% sul 2011). A dirlo Terranostra-Coldiretti sulla vacanza in campagna che, nel 2012 è stata sostenuta dalla necessità di ottimizzare il tempo e le disponibilità economiche con vacanze flessibili, tranquille e più vicine a casa. Tra le tendenze si conferma - rileva la Coldiretti - il boom delle prenotazioni last minute ma anche la riduzione del periodo medio di permanenza.
“La capacita di mantenere inalterate le tradizioni enogastronomiche nel tempo è - continua Terranostra - la qualità più apprezzata dagli ospiti degli agriturismi ma aumenta nel contempo la domanda di servizi innovativi per sportivi, nostalgici, curiosi e ambientalisti, insieme a questo va crescendo anche in termini numerici l'abbinamento con il turismo d'arte. Toscana e Alto Adige, con 4.125 e 2.998 aziende rispettivamente, si confermano i territori in cui l’agriturismo risulta storicamente più radicato.
Ma l’attivita agrituristica è rilevante anche in Lombardia, Veneto, Umbria, Piemonte e Emilia-Romagna (con oltre mille aziende), Campania, Sardegna, Lazio e Marche (con oltre 700 aziende). E nella scelta della destinazione, confermando ormai un trend pluriennale, internet e la rete contano sempre di più.
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