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2,14 miliardi di euro per il Programma Nazionale di Sviluppo Rurale 2015-2020: ecco la cifra approvata dalla Commissione Europea per l’Italia, come concordato in Conferenza Stato Regioni. A comunicarlo il Ministero delle Politiche Agricole

2,14 miliardi di euro per il Programma Nazionale di Sviluppo Rurale 2015-2020: ecco la cifra per il finanziamento pubblico approvata dalla Commissione Europea per l’Italia, come concordato in Conferenza Stato Regioni. A comunicarlo il Ministero delle Politiche Agricole. Il finanziamento, spiega il Ministero, è suddiviso nelle tre misure di “Gestione del rischio”, per 1,64 miliardi di euro, “Investimenti irrigui”, per 300 milioni, e “Biodiversità animale”, per 200 milioni.
“Per la gestione dei rischi, il programma - spiega una nota del Ministero - mira a consolidare e ampliare a nuovi settori e territori l’assicurazione delle produzioni agricole, sviluppando strumenti nuovi come i fondi di mutualizzazione e per la stabilizzazione dei redditi aziendali. Il programma, quindi, prosegue e rafforza il ruolo di tutela ex ante contro i danni da calamità naturale garantito finora dal Fondo di Solidarietà Nazionale, che resterà parzialmente operativo solo per il risarcimento dei danni ex post. La misura sugli investimenti irrigui punta invece a sostenere la competitività del settore, inserendosi anche nella Direttiva Quadro sulle acque 2000/60, che costituisce il riferimento normativo europeo per la salvaguardia e la tutela dei corpi idrici.
La valutazione dei progetti di investimento nel settore dell’irrigazione sarà effettuata a livello di bacino idrografico interregionale. Ulteriori finanziamenti al settore potranno essere assicurati dal Fondo di Sviluppo e Coesione, soprattutto per il Mezzogiorno. La misura sulla tutela della biodiversità animale ha, invece, l’obiettivo della salvaguardia e del miglioramento delle popolazioni e razze animali di interesse zootecnico, con l’intento di accrescere la sanità e il benessere degli animali, di ridurre l’impatto ambientale e di migliorare la qualità delle produzioni.
Il Programma Nazionale punta, inoltre, a favorire la cooperazione di tutti i soggetti della filiera, per realizzare un sistema di raccolta dati ispirato ai principi di trasparenza dei risultati e di pubblica utilità dei prodotti. Tra gli obiettivi della misura relativa alla biodiversità, quello di dare concretezza all’impegno assunto con il Parlamento e le Regioni, nell’attuazione della riforma della legge 30/1999, contenuta nel cosiddetto “collegato agricoltura””.
Inoltre, spiega ancora il Ministero delle Politiche Agricole, prenderà il via a breve “in Conferenza Stato Regioni, un approfondito confronto per assicurare le più ampie sinergie tra le misure nazionali e i Programmi regionali di sviluppo rurale”.

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