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250 milioni di euro all’anno, a livello Ue, per continuare nei programmi di distribuzione di frutta e verdura, ma anche di latte e formaggi, nelle scuole primarie dell’Unione: così il Consiglio dei Ministri dell’Agricoltura dell’Unione

250 milioni di euro all’anno, a livello Ue, per continuare nei programmi di distribuzione di frutta e verdura, ma anche di latte e formaggi, nelle scuole primarie dell’Unione, per favorire la diffusione di una sana e corretta alimentazione tra i più giovani: ecco la proposta sui cui è arrivato il consenso di massima tra i Ministri dell’Agricoltura riuniti oggi in Consiglio, a Bruxelles. Lo comunica il Ministero delle Politiche Agricole, che spiega: “la proposta, sulla quale si è registrato un consenso di massima tra i Ministri presenti oggi in Consiglio, stabilisce che entrambi gli schemi, destinati agli alunni di età compresa tra i 6 e i 10 anni, oltre alla distribuzione di latte e di frutta prevedano anche misure di accompagnamento mirate a sensibilizzare le nuove generazioni sulla necessità di un’alimentazione sana ed equilibrata e alla conoscenza delle realtà agricole legate ai comparti dell’ortofrutta e del latte. Per quest’ultimo, in particolare, sarà possibile implementare uno schema innovativo con possibilità di fornire agli istituti scolastici latte, formaggi e yogurt attivando misure di accompagnamento in grado di stimolare tra gli alunni il consumo dei prodotti lattiero caseari. Il testo della proposta sarà esaminato e approvato formalmente nell’ambito del Comitato speciale Agricoltura, in programma il 16 dicembre”.
“Questa proposta è una grande opportunità per il nostro Paese - ha dichiarato il Sottosegretario Giuseppe Castiglione - perché ci consente, da una parte, di continuare l’esperienza della distribuzione di frutta e verdura nelle scuole, e dall’altra avremo uno schema nuovo sul latte. In particolare, sono soddisfatto in quanto sono state recepite le richieste dell’Italia sull’inserimento dei formaggi, sulla possibilità di indirizzare la scelta verso prodotti di qualità e sui criteri di assegnazione delle risorse per il latte che sarà effettuato anche tenendo in considerazione il numero degli alunni e non solo il criterio storico. Adesso, è fondamentale attivare a livello nazionale le strategie per i due schemi che siano celeri, semplificate ed efficienti, tali da rispondere agli obiettivi condivisi oggi”.

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