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33 misure cautelari e 50 indagati: a Sant’Agata di Militello (Messina) scatta l’operazione “Gamma Interferon”. Nel mirino allevatori, macellai e veterinari che gestivano furti di bestiame e macellazioni clandestine: rischio malattie infettive

Gli agenti del commissariato di polizia di Sant’Agata di Militello e della squadra mobile di Messina, coordinati dalla procura della Repubblica di Patti, hanno eseguito da stamattina 33 misure cautelari, messe dal gip Andrea La Spada, nei confronti di allevatori, macellai e veterinari in servizio all’Azienda sanitaria provinciale di Sant’Agata di Militello. Le indagini, condotte, come riporta il “Correre della sera” (www.corriere.it), dai poliziotti del commissariato nebroideo, guidato dal vicequestore aggiunto Daniele Manganaro, hanno fatto emergere una catena di attività illegali che iniziava con i furti di bestiame, spesso maltrattato e ucciso, poi macellato clandestinamente e quindi immesso nei circuiti di vendita. Gli alimenti che raggiungevano le tavole, secondo gli inquirenti, erano pericolosi per la salute perché privi dei controlli sanitari e quindi ad altissimo rischio per la trasmissione di malattie infettive gravi, come la tubercolosi. In tutto, gli indagati dell’operazione denominata “Gamma Interferon” sono 50, e ognuno avrebbe avuto un preciso ruolo nell’organizzazione della filiera illegale e clandestina delle carni parallela a quella certificata.

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