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500 TONNELLATE DI PRODOTTI ALIMENTARI SCADUTI E CONSERVATI IN CONDIZIONI SANITARIE PESSIME SEQUESTRATI DAL CORPO FORESTALE DELLO STATO A BRESCIA. LE DERRATE PROVENIENTI DA CINA, THAILANDIA, NIGERIA E SUD AMERICA

Il Corpo Forestale dello Stato ha sequestrato, oggi, 500 tonnellate di derrate alimentari di provenienza extracomunitaria, provenienti da Cina, Tailandia, Nigeria e Sud America, scadute e conservate in condizioni igienico-sanitarie pericolose per la salute, fra escrementi di topo e di uccelli erano destinate a ristoranti e negozi etnici e italiani, nonché alla grande distribuzione organizzata. La merce è stata trovata in una grossa ditta di import export nel comune di Brescia.

“Il Corpo Forestale dello Stato, anche con questo sequestro, prosegue nella linea della tolleranza zero, che da quando sono Ministro ho indicato come prioritaria nelle attività del Corpo Forestale, dell’Icq, dei Nac e della Guardia Costiera-Capitaneria di Porto. Ancora una volta chi credeva di poter fare il furbo a scapito della salute e della buona fede dei cittadini consumatori è stato smascherato”. Così il Ministro delle Politiche Agricole Luca Zaia che ha espresso la sua soddisfazione per l’operazione.

“Questo sequestro - ha detto Zaia - segue gli altri operati negli ultimi due anni. Si trattava di farine, vari tipi di riso, radici polverizzate, insaccati, alghe, pesce surgelato ed essiccato che senza quest’intervento sarebbero finiti sulle tavole dei cittadini”.

Oltre che scadute e in cattivo stato di conservazione, le derrate alimentari sequestrate dai Forestali del Comando Provinciale di Brescia, erano prive di tracciabilità e stoccate in un magazzino assieme a prodotti cosmetici e casalinghi. Il responsabile della ditta, un cittadino di origine cinese, è stato deferito all’Autorità Giudiziaria per i reati di commercializzazione e detenzione di prodotti alimentari contaminati. Sul posto anche gli ispettori dell’Istituto di Igiene e Salute Pubblica della Asl di Brescia che hanno provveduto a campionare gli alimenti per valutare l’ulteriore ipotesi di reato di commercio di sostanze alimentari nocive.

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