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6 MILIONI DI EURO IN 3 ANNI PER L’APICOLTURA ITALIANA. FRANCESCO PANELLA (UNAAPI): “FINALMENTE UN RISULTATO SODDISFACENTE!”

6 milioni di euro in 3 anni (2004/2006) per l’apicoltura italiana (1.100.000 alveari e 75.000 apicoltori, la quarta su scala europea). La nuova legge sull’apicoltura (le precedenti norme risalivano al 1926, ma il ruolo e le esigenze del settore in questi ultimi 80 anni sono sostanzialmente mutati), passata alla Canera dei Deputati (ora al Senato), è frutto di un lungo lavoro bipartisan.
“E’ un risultato importante per l’apicoltura - ha detto il deputato Ds Sedioli - perché si riconosce come attività di interesse nazionale”. Ma è anche un risultato “importante per l’ecosistema per l’agricoltura che ha bisogno dell’impollinazione naturale garantita dalle api (soprattutto il settore ortofrutticolo, sementiero e la produzione biologica), per la salvaguardia della razza di ape italiana. Oltre 22.000 piante spontanee e selvatiche non potrebbero riprodursi senza la presenza delle api per l’impollinazione”.
Il provvedimento, tra l’altro, “riconosce il servizio di impollinazione come attività agricola a tutti gli effetti e stabilisce norme per renderlo più agevole e meno oneroso. E disciplina l’uso dei fitofarmaci per salvaguardare l’azione delle api”.Una volta ottenuto il via libera definitivo sulla base di questa legge “sarà possibile chiedere risorse aggiuntive nelle prossime finanziarie”.

Francesco Panella (presidente Apicoltori Italiani)
Finalmente risultato soddisfacente
“Viva soddisfazione per il risultato raggiunto ed un sentito ringraziamento per l’impegno di tutta la Commissione”. Così il presidente dell’Unione Nazionale Associazioni Apicoltori Italiani (Unaapi) Francesco Panella dopo l’approvazione della legge sull’apicoltura.
“Finalmente l’apicoltura - ha detto Panella - viene riconosciuta a pieno titolo come attività agricola di interesse nazionale indispensabile per l’ambiente, l’ecosistema e le produzioni agricolo-forestali. E’ importante che siano, finalmente riconosciuti come agricoli - ha aggiunto - tutti i prodotti derivanti dall’alveare e che vengano individuati indirizzi e risorse per l’incentivazione della conduzione delle api, per la pratica produttiva del nomadismo e per l’agevolazione del servizio di impollinazione”.
Il presidente dell’Unaapi auspica che al Senato la legge “segua una procedura rapida” e che il testo “possa essere ulteriormente migliorato” anche “con indirizzi alle regioni per l’aggiornamento delle sorpassate norme contenute nel regolamento di polizia veterinaria in merito alle api”.

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