Il fuori casa è un abitudine quotidiana per 11 milioni di italiani. Di questi ben sette milioni mangiano a mensa, per lo più in quelle aziendali e scolastiche ma anche negli ospedali, nelle case di riposo e nelle strutture militari. Eppure non sempre la qualità è garantita. Tutta colpa di una logica che premia le aziende che offrono i servizi di catering al prezzo più basso. Ne è convinta l'Associazione nazionale delle aziende di ristorazione collettiva (Angem) e la Fipe-Confcommercio, che così rilanciano, primi in Europa, una proposta per cambiare rotta e che punta a premiare innanzitutto la qualità dell'offerta.
Oltre due miliardi di pasti serviti ogni anno, 1500 imprese, 53000 addetti e un fatturato pari a 6 miliardi e 200 milioni, di cui 4 in appalto. Il settore della ristorazione collettiva dunque "va benino e sta acquisendo nuove quote di mercato" ha affermato il direttore generale Fipe-Confcommercio Edi Sommariva, in occasione della presentazione della Guida all'offerta economicamente più vantaggiosà nella ristorazione collettiva in appaltò.
Secondo i dati dell'indagine congiunturale sulla ristorazione collettiva condotta dalla Fipe, nel primo trimestre di quest'anno la stima del fatturato segna un incremento medio dello 0,2%. A crescere di più sono i segmenti "scuola" e le strutture per gli anziani, mentre segna il passo il segmento delle aziende e delle strutture militari, con una flessione rispettivamente del 18,2% e del 14,3%. Anche se dei circa 300 punti servizio che ogni impresa possiede, la metà è ancora destinata alle aziende, contro il 21,5% alle scuole e l'11% alla sanità. Sul fronte della committenza la parte del leone spetta alla amministrazione pubblica. Invece, per la voce "costi e prezzi", sono le materie prime a rappresentare la spesa maggiore per le imprese che offrono il servizio e il trend è in salita. Produrre i pasti è infatti sempre più oneroso per il 54% e per il 27% i costi sono "molto aumentati". Solo il 18,2% però ha aumentato i prezzi di vendita. Sempre di più, poi, cresce la percentuale delle aziende che danno in appalto la ristorazione. In Europa dal 14% del 1990, si é passati al 31% del 2005 e le previsioni stimano che nel 2010 il tasso potrebbe raggiungere quota 35%.
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