La gita fuori porta è più gustosa se prevede una sosta al barbecue: è quanto pensa e "sente" il 70% degli italiani che, in un sondaggio commissionato dall’Osservatorio Montorsi alla Demoskopea, ha affermato di “amare la cucina alla griglia en plein air e di essere molto attenti al rispetto della natura e alle norme di sicurezza per la salvaguardia dagli incendi”. Ad amare la cucina alla brace sono soprattutto gli uomini, padri e mariti (45,4%), seguono poi le mogli (25,2) e i figli (12,5%). Per alcuni il barbecue diventa un’arma di corteggiamento: ben il 22.2% dei “cuochi” del tradizionale rituale del week-end dichiara di cucinare alla brace solo per il proprio partner.
I “sondati” confessano però un approccio amatoriale al rito del barbecue e si dichiarano “poco preparati sulle regole culinarie per ottenere una grigliata degna delle aspettative”. In particolare, secondo l’indagine, gli italiani dichiarano di preferire la cottura alla griglia con le seguenti motivazioni: la carne è più gustosa (46,4%), è un modo originale e alla moda di cucinare (29,2%), permette di stare all’aria aperta (23,1%) ed è molto pratica (16,5%). Vista come momento di aggregazione e relax a contatto con la natura, la grigliata è solitamente organizzata per un pranzo o una cena in famiglia (76,3%), con gli amici (63%), in occasione di una festa (22,2%) o per un pic-nic all’aperto (15,5%).
Il barbecue è un rito estivo per gran parte degli interpellati, con punte del 77,8% nel Nord-Ovest dove la grigliata è spunto di ricerca di refrigerio tra i boschi o nel giardino di casa. La maggioranza (70,8%) afferma, infatti, di preferire il week-end per organizzare il barbecue in famiglia o con gli amici, un quinto (21,5%) lo prepara anche nei giorni feriali. Schiacciante nelle preferenze la scelta di carni rispetto ad altri alimenti come pesce (40%) - utilizzato soprattutto al Sud e nelle Isole - verdure (31,6%) e pane (12%). Interrogati poi sulla tipologia più adatta per la cottura alla griglia, appare assoluto il primato delle carni suine (81,3%) rispetto alle carni di manzo/vitello (65,2%), seguono poi i fans di pollo e tacchino (40%) ed infine distaccati troviamo agnello (31,4%) e altri tipi di carni (5,7%).
La salsiccia, in particolare, è consacrata “regina del barbecue” dall’82.5% degli intervistati. A sorpresa il sondaggio evidenzia una grande coscienza ecologica nel Belpaese. Nonostante in Italia, soprattutto nei mesi estivi, il rischio incendi risulti ancora alto - Cfs ne calcola più di 12.000 nel solo 2003 con un 34% degli incendi boschivi causati da “errati comportamenti umani” - raggiunge il 79,9% la percentuale di coloro che affermano di prendere precauzioni, adottando le seguenti misure precauzionali: dal “tenere il barbecue lontano da materiali infiammabili” (33,2%) all’“accendere il fuoco in un punto riparato dal vento” (32,4%), dal “controllare con cura che la brace sia spenta prima di andar via” (24.8%) all’”organizzare la grigliata solo in aree attrezzate” (21,7%) e sempre “lontano dai bambini” (20,9%). Sono i cuochi affermati a bocciare però gli italiani che si accingono al barbecue.
Oltre metà degli intervistati dichiara infatti di condire la carne prima di cuocerla e di girare spesso la carne sulla griglia: errori che provocano la fuoriuscita dei succhi e il conseguente indurimento di spiedini, salsicce e bistecche. Un trucco alternativo e salutare, consigliato per ridurre i condimenti al minimo, è quello di marinare le carni prima di cuocerle. Lo chef della Casina Valadier Antonio Sciullo, in un vademecum alla grigliata realizzato per l’azienda leader nel settore della salumeria italiana, consiglia di usare carbonella di prima qualità e mai il legno, soprattutto quello di pino, in quanto ricco di resina che oltre ad essere altamente infiammabile, rischia di rovinare il sapore dei cibi. Per una buona cottura di spiedini, precisa Sciullo, la carbonella deve essere ardente, rossa e coperta dalla cenere spenta. “In questo modo basteranno all’incirca 10/15 minuti - rassicura lo chef - per una grigliata perfetta”.
Un’ultima curiosità il termine “barbecue” dovrebbe derivare da “barbacoa” con cui gli Indiani Caribi designavano una griglia di legno fissata a dei tronchi sotto la quale veniva acceso un fuoco per affumicare la carne. Una seconda versione ritiene invece che il termine derivi dal francese “de la barbe à la queue” cioé cuocere un animale tutto intero infilzandolo con lo spiedino “dalla barba alla coda”.
Fonte: Ansa
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