Dal 9 al 13 maggio è di scena Cibus 2002, il salone definito la più grande vetrina del food europeo (è uno dei tre saloni più importanti del mondo) ed il più autorevole Osservatorio sugli scenari mondiali dell’alimentazione, un vero e proprio laboratorio nel quale si incontrano e si armonizzano le tradizioni della cultura gastronomica nord e mitteleuropea con la produzione mediterranea.
“L’edizione n. 11 - spiega il direttore generale delle Fiere di Parma, Tommaso Altieri - ha 2.400 espositori di 20 diversi Paesi, l’area espositiva complessiva è di 120.000 metri quadrati e coincide con un momento di grande attenzione sul sistema agroalimentare internazionale, europeo e italiano”. Il 2002 è un anno particolare perché a livello mondiale si vedranno gli effetti delle prime applicazioni concrete del recentissimo ingresso della Cina nel Wto; in Europa sarà poi l’anno della revisione della Politica Agricola Comune; in Italia sarà il momento della grande sfida della qualità e del lancio del desk alimentare istituito dal Ministero delle Attività Produttive e dall’Ice per la promozione dei prodotti agroalimentari italiani all’estero.
Del resto, Cibus è la più grande e completa vetrina del food europeo, di quell’immenso “paniere” fatto di migliaia di specialità alimentari che costituiscono il punto d’incontro fra tradizioni secolari e tecnologie d’avanguardia, apprezzato da milioni di gourmet e consumatori di tutto il mondo. Un modello alimentare che ha proprio nell’Italia il Paese di “eccellenza” per qualità, gusto, genuinità, ampiezza e varietà di proposte.
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