“L’agricoltura è diventata priorità nazionale e per questo a Bruxelles non sarà solo il Ministro dell’Agricoltura a rappresentare le esigenze del settore ma il capo del Governo. Il 75% dei consumatori italiani ritiene che la sicurezza alimentare derivi dall’origine nazionale dei nostri prodotti. Questo è un dato significativo della percezione del ruolo dell’agricoltura avvertito nel nostro Paese. Una revisione della politica agricola deve tenerne conto: non potrà essere abbandonato il sistema attuale di integrazioni al reddito, occorrerà capire cosa si intenda per secondo pilastro e puntare sulla qualità, sulla tracciabilità, prevedendo anche forme di cofinanziamento che agevoli in modo virtuoso una nuova progettualità da parte delle aziende agricole”. Così, in Piemonte, il ministro delle Politiche Agricole, Giovanni Alemanno a convegno di Confagricoltura. Augusto Bocchini, a capo di della più importante organizzazione degli agricoltori, ha fornito la “ricetta” che può realmente salvaguardare la nostra agricoltura dal pericolo derivante dal futuro allargamento ad Est per il quale si rende necessaria la revisione della Pac: “rafforzamento graduale del secondo pilastro basato su aiuti strutturali, finalizzati alla tracciabilità ed alla sicurezza alimentare e su un nuovo 2078, il tutto finalizzato ai soli agricoltori. Ai nuovi Paesi che entreranno nell’Unione Europea è sbagliato fare le concessioni oggi promesse (il 25% degli aiuti entro il 2004 ed il 100% entro il 2013), poiché occorre garantire pari condizioni di sicurezza alimentare. Allora, gli aiuti dovrebbero essere mirati alle strutture, all’igiene e sanità veterinaria e fitosanitaria”.
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