Non poteva capitare in un momento più azzeccato: il “Sana”, salone internazionale su alimentazione, salute e ambiente (Bologna, 11/14 settembre, 1.600 espositori su una superficie espositiva di 90.000 metri quadrati) apre i battenti nel pieno di polemiche e dibattiti sugli alimenti biologici che biologici non sono (ultimo esempio scoperto dai Nas a Marina di Ragusa) e del pronunciamento della Corte di Giustizia dell’Unione Europea per il ricorso della multinazionale del biotech, Monsanto, contro le normative italiane che vietano la commercializzazione e l’utilizzo di prodotti contenenti Organismi Geneticamente Modificati.
Chi è a caccia delle ultime tendenze del settore potrà contare sul cioccolato terapeutico al peperoncino, i cuscini aromatici anti-insonnia, le solette energetiche, il bagnoschiuma al profumo di pizza. Secondo i dati del “Sana”, l’alimentazione biologica rappresenta un mercato che a livello mondiale cresce mediamente del 15% annuo. L’Italia riveste un ruolo leader nella produzione europea con 1,2 milioni di ettari dedicati all' agricoltura biologica (é seconda solo agli Usa), con 57.000 aziende produttrici, 4.000 imprese di trasformazione, per un fatturato che nel 2002 è stato di 1,6 miliardi di euro.
A fianco di un mondo che può permettersi di scegliere cosa mangiare, un mondo che il mangiare se lo deve guadagnare tutti i giorni: ci sarà un ampio spazio dedicato al commercio equo e solidale dei Paesi del Terzo Mondo.
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