OLIO: ETICHETTE & PREZZI

ETICHETTE: QUANTA CONFUSIONE

La legge italiana n. 313 per l’etichettatura dei prodotti prevede che l’olio sia “made in Italy” se l’intero ciclo di produzione si svolge in Italia (olive comprese, logicamente). La legge italiana dunque, una volta tanto, è ecumenica e giusta. Per questo l’Unione Europea ha sempre minacciato, ma mai aperto, un processo d’infrazione al nostro Paese. Con il regolamento UE (cioè una legge europea) n. 28/15/98, l’Unione Europea ha poi di fatto stabilito, contro aspre proteste delle associazioni degli olivicoltori, che “l’origine dell’olio si identifica con il frantoio” o “con le olive”. Il Governo ha logicamente fatto ricorso all’UE (ma questi tipi di ricorsi durano anche 2 anni !). Quindi, adesso, è tutto fermo …e siamo dunque alla tragedia più nera. In questa situazione, vale comunque il regolamento UE e quindi è possibile, ad esempio, acquistare olive da altri Paesi, portarle in Italia e fare, con quelle olive, l’olio “made in Italy”. Questa situazione è molto criticata dai produttori italiani e dalle loro associazioni.

OLIO EXTRAVERGINE D’OLIVA: I PREZZI

I prezzi al chilogrammo dell’olio extravergine d’oliva, sulle 5.000 lire, sono in caduta libera a livello nazionale. Questo perché Spagna e la Grecia hanno abbassato i prezzi. Per gli olii extravergine di oliva, però, come quello toscano, umbro e ligure, che c'è concorrenza, il prezzo è stabile o in aumento. In questi casi, è l’immagine e la qualità che fanno il prezzo. In Toscana ed in Umbria, siamo sulle 17.000 lire al chilogrammo sfuso comprato in fattoria (quello imbottigliato si può andare anche sulle 15.000 per una bottiglia di mezzo litro).

Su questi due temi, davvero molto delicati e complessi, approfondimenti si possono avere dagli esperti della Unaprol, l’associazione nazionale più importante del settore (raggruppa il 70% dei produttori): Tel. 06/78469032