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ENOTURISMO: MONTALCINO “DOCET” IN ITALIA

Consorzio del Brunello
La torre di Montalcino

“L’esempio delle grandi potenzialità del turismo del vino in Italia ? Montalcino. E’ in questo territorio, infatti, che si sono registrati, dal ‘90 ad oggi, i valori più alti di crescita nel segmento del “turismo & vino”, tanto da far divenire questo fazzoletto di terra toscana (24.000 ettari) uno dei “poli magnetici” per eccellenza dell’enoturismo nel mondo”. Lo afferma il professor Fabio Taiti, presidente dell’istituto di ricerca socio-economica Censis Servizi Spa ed uno dei massimi esperti in materia, che elenca inoltre alcune cifre: “i visitatori, che arrivano a Montalcino sulla scia del “chi dice Brunello, dice Montalcino” - ovvero un concentrato della toscana storica, colta e di buone tradizioni enogastronomiche - sono almeno 1 milione e l’enologia d’alta qualità e le bellezze artistiche e storiche del territorio del Brunello muovono un “indotto” di 100 miliardi annui, senza considerare la vendita diretta del vino (sui 30/40 miliardi)".

Questo scenario, prospettato nell’analisi del Centro Studi Investimenti Sociali (Censis) e elaborato per l’evento internazionale “Benvenuto Brunello” (Montalcino, 18/19 febbraio 2000), conferma che, in questi 10 anni, il turismo del vino a Montalcino è stato il volano più efficiente - anche per la presenza di strategie di territorio e standard d’ottima qualità - per muovere flussi, grazie al mix dei suoi principali elementi: cultura, paesaggio, vino, tradizioni, cucina, arte, prodotti dell’artigianato agroalimentare. Questo segmento del turismo, tuttavia, in futuro, potrà esprimere altri ottimi risultati economico-sociali e rappresentare un modo dinamico di fare economia e di generare nuove ed intelligenti occasioni di lavoro (in particolare nella ristorazione, ricettività e prodotti tipici; nell’offerta d’eventi; nella cura e visibilità dei luoghi, vigneti, cantine, paesaggio; nella promozione delle risorse storiche, culturali, artistiche), solo a seguito di una più completa politica di settore, basata soprattutto sulla redazione di un completo, organico ed innovativo progetto di “strada del vino” (con relativa “carta d’accoglienza”). “L’idea di mettere in circuito i turisti e di arricchire l’offerta delle cantine - spiega il professor Fabio Taiti del Censis Servizi Spa - c’è da almeno cinque anni. Adesso, si devono realizzare momenti di ospitalità evoluta per allungare la permanenza nel territorio di Montalcino e creare una sinergia pubblico-privato che riesca ad investire nel miglioramento delle infrastrutture, nella valorizzazione del territorio, nel perfezionamento della qualità dei servizi e dell’accoglienza, nella capacità ricettiva delle cantine, nella creazione d’eventi e nel collegamento ad attrattive”.

L’analisi del Censis Servizi Spa è stata elaborata per l’iniziativa di livello internazionale “Benvenuto Brunello”, organizzata dal Consorzio del vino di Montalcino: “questo evento - osserva il presidente del Consorzio, Filippo Baldassarre Fanti - è sempre più fondamentale perché classifica (dopo uno scrupoloso lavoro d’analisi chimiche e organolettiche e di degustazioni da parte di una speciale commissione composta da 18 “grandi” enologi) in stelle (da 1 a 5) l’ultima annata (il “rating” del Brunello ‘99 è di quattro stelle) e perché, dando un giudizio sulla vendemmia, si invita di conseguenza i produttori a mettere in commercio poco Brunello nelle cattive annate (effettuando una forte selezione qualitativa) ed a commercializzare più Brunello nelle annate migliori”. Il Consorzio ha quindi presentato alcuni dati dell’ ”azienda Brunello” (anno 1999): il giro d’affari complessivo dei vini di Montalcino (11 milioni di bottiglie per 200 produttori con 2.500 ettari) è stato di circa 200 miliardi; il 62% della produzione del “super” rosso è andato oltre i confini italiani (in particolare: Germania, Usa, Svizzera); il Brunello, secondo un recente studio dell’Università Bocconi di Milano, ha un valore di 500 miliardi. “Questi risultati economici, insieme a quelli conseguiti in questi anni sul piano dell’immagine nel mondo, non devono comunque - è la conclusione del presidente Baldassarre Filippo Fanti - far dormine sonni tranquilli: si deve insomma continuare nella strada del produrre bene e nel promuovere bene”.

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