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"LIBERA", UN OLIO EXTRAVERGINE CONTRO LA MAFIA

La lotta alla mafia passa anche dall'olio di oliva. Quale ? Quello realizzato con le olive dei terreni confiscati al boss Bernardo Provenzano. A produrlo è "Libera", l'associazione fondata da Don Luigi Ciotti, grazie alla legge che destina a fini sociali l'uso dei beni confiscati ai mafiosi. Il prezzo ? L'offerta minima è 13.000 lire per un litro di olio extravergine, prodotto a Castelvetrano (Trapani) in Sicilia. A venderlo, al Salone del Gusto di Torino (25/29 ottobre 2000), anche il figlio del magistrato Giancarlo Caselli, Stefano, obiettore di coscienza al Gruppo Abele. Nel fondo dove nasce l'extravergine "Libera", per anni abbandonato, lavorano nove giovani ex tossicodipendenti sotto la guida di un agronomo. La "Casa dei Giovani" si occupa, infatti, di prevenzione, cura e recupero dalla tossicodipendenza. Ai giovani che lavorano nell’oleificio sono state assegnate delle borse-lavoro per favorire un loro reinserimento nella società. Nel maggio 200, la città di Castelvetrano, la Facoltà di Agraria del’Università di Palermo e l’Associazione "Casa dei Giovani" hanno firmato un protocollo d’Intesa per permettere ai ragazzi in difficoltà di accedere ad una formazione tecnica, usufruire di assistenza scientifica nel campo della sperimentazione e concorrere all’assegnazione annuale di altre borse-lavoro. Questo progetto si inserisce in quello più ampio di promozione sociale che caratterizza “Libera”, nato come reazione alla nuova offensiva della criminalità negli ultimi anni.

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