“L’esempio delle potenzialità del turismo del vino in Italia ? Montalcino. E’ in questo territorio, infatti, che si sono registrati, dal ‘90 ad oggi, i valori più alti di crescita nel segmento del “turismo & vino”, tanto da far divenire questo fazzoletto di terra toscana (24.000 ettari) uno dei “poli magnetici” dell’enoturismo nel mondo”.
Lo ha affermato, in uno studio sul turismo del vino effettuato nel 2000, il professor Fabio Taiti, presidente dell’istituto di ricerca socio-economica Censis Servizi Spa ed uno dei massimi esperti in materia. Il professor Fabio Taiti è quindi passato ad elencare alcune cifre: “i visitatori, che arrivano a Montalcino sulla scia del “chi dice Brunello, dice Montalcino” - ovvero un concentrato della toscana storica, colta e di buone tradizioni enogastronomiche - sono 1 milione e l’enologia d’alta qualità e le bellezze artistiche e storiche del territorio del Brunello muovono un “indotto” di 130/150 miliardi annui, senza considerare la vendita diretta del vino”.
Questo scenario conferma dunque che, in questi 10 anni, il turismo del vino a Montalcino è stato il volano più efficiente - anche per la presenza di strategie di territorio e standard d’ottima qualità - per muovere flussi, grazie al mix dei suoi principali elementi: cultura, paesaggio, vino, tradizioni, cucina, arte, prodotti dell’artigianato agroalimentare.
Questo segmento del turismo, in futuro, potrà esprimere tuttavia altri ottimi risultati economico-sociali e rappresentare un modo dinamico di fare economia e di generare nuove ed intelligenti occasioni di lavoro, solo a seguito di una completa politica di settore, basata soprattutto sulla redazione di un organico e innovativo progetto di “strada del vino” (con relativa “carta d’accoglienza”). “L’idea di mettere in circuito i turisti e di arricchire l’offerta delle cantine - ha spiegato il professor Fabio Taiti del Censis Servizi Spa - c’è da almeno 5 anni. Adesso, è indispensabile realizzare momenti di ospitalità evoluta per allungare la permanenza nel territorio di Montalcino e creare una sinergia pubblico-privato che riesca ad investire nel miglioramento delle infrastrutture, nella valorizzazione del territorio, nel perfezionamento della qualità dei servizi e dell’accoglienza, nella capacità ricettiva delle cantine, nella creazione d’eventi e nel collegamento ad attrattive”.
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