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CONVENTION DELLE 418 “CITTA’ DEL VINO”: IL FIL ROUGE SARA’ “LE TERRE DEL VINO: UN PERCORSO PER IL PIACERE E L’ARTE DEL VIVERE BENE”. I RUMORS PER I NUOVI VERTICI IN OTTOBRE …

Saranno le colline del Barolo ad ospitare la “Convention” delle Città del Vino (dall’8 al 10 giugno 2001): undici i sindaci (Barolo, Castiglione Falletto, Cherasco, Diano d’Alba, Dogliani, Grinzane Cavour, La Morra, Monforte d’Alba, Novello, Serralunga d’Alba, Verduno) che accoglieranno i loro “colleghi” di tutta Italia (le “Città del Vino” sono salite a 418). L’importante incontro offrenterà i temi istituzionali - bilancio, ma anche il futuro dell’importante organizzazione: rumors informano infatti che il presidente Salvatore Lombardo, ad ottobre, farà posto ad uno dei primi cittadini del Centro Italia; si parla di Greve in Chianti (Paolo Saturnini), Montalcino (Massimo Ferretti), Torgiano (Stefano Fodra), Maurizio Cenni (Siena), che, di recente ha nominato assessore al turismo Donatella Cinelli Colombini (fondatrice del Movimento del Turismo del Vino), che potrebbe così essere anche “delegata” a questo prestigioso incarico, o comunque lavorare in forte sinergia con Cenni - ma sarà anche l’occasione per approfondire le tematiche legate allo sviluppo dei territori del vino, con particolare riferimento al turismo e alle proposte e l’incremento dell’incoming. E, su questo argomento, al Castello di Grinzane Cavour (domenica 10 giugno, seguiranno visite guidate alle cantine di Tenimenti di Fontanafredda, Ceretto, Marchesi di Barolo), talk show dal titolo “Le terre da vino: un percorso per il piacere e l’arte del vivere bene” (al quale partecipano, tra gli altri, Carlo Cambi, direttore de “I Viaggi di Repubblica”, l’architetto del paesaggio Bruno Gandino, Carlo Petrini, presidente Slow Food, Armando Peres, direttore generale Touring Club Italiano, Paolo Saturnini, presidente Città Slow, Ornella Venica, Presidente Movimento del Turismo del Vino).

In questo talk show, giornalisti, esteti del paesaggio, esperti di turismo e di accoglienza analizzeranno il turismo enogastronomico, il vino, la qualità della vita, il paesaggio, la cultura e la storia; l’uomo del duemila e la riscoperta della natura; la “new economy” e il desiderio di campagna; la performance e la ricerca della semplicità. L’obiettivo è quello di capire come le terre del vino possano rappresentare “un avventura dell’intelligenza” e diventare, sempre più, il luogo dove è possibile coniugare la mente con i sensi, il piacere fisico con quello dell’intelletto. “I moderni turisti sono sempre più attenti alla qualità della vita in termini di benessere, cibo sano e naturale, possibilità di praticare sport e attività fisica, buona accoglienza. Ne deriva – si legge in una nota stampa delle Città del Vino (tel. 0577/271556, info@cittadelvino.com) - la considerazione che è soprattutto sulla natura, sul paesaggio, sul quadro di accoglienza, sull’armonia delle città che si giocherà la partita del turismo, con la previsione che avranno sempre più spazio le proposte relative alla natura, all’enogastronomia, le vacanze outdoor, il turismo termale e l’ecoturismo, con un boom di offerte dei soggiorni a tutta natura, come escursioni nei parchi naturali o week end nella rete in espansione degli agriturismi, dei bed & breakfast, delle beauty farm e dei centri benessere”.

Le “terre da vino” sembrano oggi potersi proporre come i luoghi più adatti per coniugare in modo ottimale i diversi elementi al centro della domanda futura: sono luoghi dove ormai la qualità della vita è buona innanzitutto per il residente; sono luoghi che integrano in modo ottimale la possibilità di godere cibo sano e naturale con quella di praticare attività fisiche all’aperto. Hanno spesso nel loro territorio richiami termali (quindi centri benessere nel senso più propriamente storico); sono il più delle volte a ridosso della montagna e dei parchi naturali; hanno spesso il mare a due passi, sono fruibili in chiave agrituristica piena (cioè: rurale) anche se si soggiorna in albergo.

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