LA CURIOSITA’
- Nella Toscana medievale per gli artigiani e i salariati che lavoravano in cantieri dall’alba al tramonto, erano previste soste per bere in loco il vino offerto dal committente o talvolta per fare una capatina in osteria.
- Il vino faceva parte del vitto fornito ai ricoverati in ospedale.
- Dante rappresenta il vino in una celebre terzina della Commedia, come qualcosa di straordinario, sintesi tra luce e il colore del sale e la linfa prodotta dalla pianta, paragonando questo processo a quello che trasforma il feto in creatura umana grazie all’intervento divino che v’infonde l’anima. “E perché meno ammiri la parola, guarda il color del sol che si fa vino, giunto a l’omor che da la vite cola”.
- I contadini che producevano vino, nel tardo medioevo in Toscana, erano per la società non “villani”, diversamente dagli altri; ma “cortesi” dal momento che preparavano quel nettare per i cittadini.
- A Firenze per Ognissanti il popolo minuto faceva festa, tanto che si consigliava ai forestieri di alto rango di non girare quel giorno per la città. In occasione di investiture cavalleresche o matrimoni, il vino scorreva a fiumi: nel 1466, nel banchetto per le nozze di Bernardo Rucellai e Nannina di Piero dè Medici, si consumarono 50 barili di trebbiano e 75 di vermiglio, in tutto quasi 5.000 litri di vino.
- Nel basso Medioevo, il comune di Firenze aveva aperto 1285 cantine comunali in ogni sesto della città, per trarre maggiori utili dalla vendita del vino al minuto.
- Anche Lorenzo il Magnifico celebrò il vino nelle sue composizioni poetiche. Con un’allegra brigata di amici infatti, il Magnifico non esitava a frequentare quotidianamente le migliori osterie gustando trebbiano e malvasia.
- Il Chianti deve gran parte della sua fama all’ex Presidente del Consiglio Bettino Ricasoli, che inventò la famosa formula di mescolanza di une del Chianti di Brolio.
- Oggi mentre rimane la giusta convinzione dei gravi danni dell’eccesso di assunzione di alcool, è stato scientificamente accertato che un moderato consumo di vino riduce il rischio di cardiopatie, di ischemie, di alcune forme tumorali, del morbo di Alzheimer; potenzia la memoria, rallenta i processi di invecchiamento. Esercita inoltre azione antibatterica ed antiossidante.
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