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LA SICILIANA CANTINA SETTESOLI CAMBIA STRATEGIA: 6500 ETTARI VERSO LA QUALITA'

Svolta nella Sicilia del vino: la cantina sociale più grande d'Europa (2300 viticoltori-soci per 6500 ettari), la Settesoli, condotta da Diego Planeta e diretta da Salvatore Li Petri, lancia la sfida della qualità ai suoi "produttori", che, senza colpo ferire, hanno già risposto "di essere pronti per produrre meno ma meglio". Il verbo è insomma "sacrificare la quantità a tutto interesse della qualità". Il cambio della strategia (che da altre parti d'Italia sta trovando tante difficoltà: Moscato docet), è il progetto "Mandrarossa" (che vede già l'adesione di 1500 viticoltori per 2000 ettari; numeri, che in 2/3 anni, passeranno a 3500 ettari). Questo progetto imprenditoriale prevede, appunto, la graduale trasformazione della coop in un'unica impresa (oggi Mandrarossa rappresenta soltanto il 20% del fatturato in bottiglia; i vini Mandrarossa sono dedicati ad enoteche, wine bar e ristorazione, con prezzi al pubblico sulle 10.000-15.000 lire): "chi aderisce al progetto - spiega Salvatore Li Petri, direttore generale delle Cantine Settesoli - concorda con il management le varietà più adatte da impiantare ed i metodi di coltivazione, si sottopone al monitoraggio delle curve di maturazione ed alla vendemmia programmata; accetta di seguire un protoccollo e tecniche specifiche. I risultati sono il netto miglioramento qualitativo, il più alto valore della produzione, la maggiore incisività sui mercati dove può muoversi un soggetto imprenditoriale sempre meno frastagliato, più governabile e per questo più attraente agli occhi di potenziali soci di rilievo". "Se questa svolta sarà completata, la Settesoli diventerà l'unica azienda in Italia ed in Europa estesa per 6500 ettari - aggiunge Diego Planeta, da 30 anni alla guida delle cantine Settesoli - In questo momento stiamo piazzando nel mondo un milione di bottiglie frutto di questo importante progetto di qualità". Le cantine Settesoli alimentano un business di 65 miliardi (di cui il 50% dal vino in bottiglia, che è il 30% del totale; il restante 70% è venduto, per la metà, sfuso, e per fare il mostro concentrato): "tra tre anni - continua Li Petri - arriveremo a 100 miliardi. Il capitale sociale da 5 miliardi è già salito a 20: del resto, in questi ultimi anni, abbiamo già speso 15 miliardi per l'innovazione tecnologica ed altri 20 saranno impiegati entro il 2005". La Settesoli ha 30 dipendenti più stagionali (che arrivano a 120 in vendemmia): "ad oggi non abbiamo problemi nel reperimento di risorse umane, un fenomeno che invece - conclude Li Petri - sta interessando altri territori del vino".

Vendemmia 2001: i prezzi delle uve in Sicilia (al quintale)
- Uve bianche comuni: 45.000 lire
- Uve nere comuni: 50.000 lire
- Uve nere di qualità autoctone di prima scelta (Nero d'Avola, Pignatello, Perricone): 90.000 lire
- Uve speciali di prima qualità (Chardonnay, Merlot, Cabernet, Syrah, Pinot): 180.000 lire

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