"Dal mondo del vino, settore trainante dell'economia, e dai comparti ad esso collegati vengono messaggi e segnali che devono far comprendere la sue enorme potenzialità: è un settore la cui crescita è sempre stata affidata a produttori ed associazioni, ma oggi occorre che il Governo recuperi distrazioni e ritardi, accumulati negli ultimi anni. Per questo sarà istituito, entro l'anno, a Roma, un "tavolo sul vino" (che sarà coordinato dal sottosegretario Teresio Delfino, delegato recentemente al comparto vitivinicolo), al quale far sedere le organizzazioni professionali con le quali mettere a punto strategie ed obiettivi economici, perché per il Governo le problematiche del vino restano prioritarie". Lo ha detto ieri il ministro delle Politiche Agricole, Giovanni Alemanno, che ha tenuto a battesimo il Simei, Salone internazionale per le macchine per l'enologia e l'imbottigliamento, ed Enovitis, Salone delle tecniche per la viticoltura (i due Saloni, organizzati dall'Unione Italiana Vini, chiudono il 2 dicembre).
Gianni Zonin, il più importante imprenditore del vino d'Italia e presidente di Simei ed Enovitis, nel fare gli onori di casa, insieme al presidente dell'Unione Italiana Vini Ezio Rivella, ha sottolineato "l'unicità dell'evento a livello europeo ed internazionale e l'accresciuta partecipazione dei costruttori di attrezzature e di macchine per la viticoltura costituisce un segnale concreto dell'attenzione del mondo vitivinicolo, non solo italiano, al rinnovo ed alla razionalizzazione del vigneto, a dimostrazione del ruolo sempre più importante che esso ricopre nel raggiungimento di un prodotto di qualità". Quindi i dati del successo Simei-Enovitis: 60.000 metri quadrati, 100.000 operatori porfessionali, 900 espositori (+10% per Simei, e +30% per Enovitis, sul '99). "Il successo di queste due esposizioni di respiro internazionale dimostra l'ingegnosità e la professionalità degli imprenditori del settore vitivinicolo italiano, un settore che sta andando molto bene e che ci fa guardare con ottimismo al futuro. E' un settore trendy, che tira. E lo scenario economico - ha spiegato il presidente dell'Unione Italiana Vini, Ezio Rivella - si è schiarito. L'ottimismo per il futuro, insomma, c'è".
"Il comparto delle macchine e delle attrezzature per l'enologia e l'imbottigliamento, infatti, ha un saldo attivo di 2.100 miliardi. Un settore che dimostra grande vitalità - ha quindi affermato Marzio dal Cin, presidente di Anformape (l'associazione che riunisce i costruttori di macchine enologiche, e "costola" dell'Unione Italiana Vini) - e che suscita l'interesse di moltissimi Paesi, da quelli tradizionalmente produttori a quelli che invece non lo sono. A dimostrarlo l'arrivo di numerose delegazioni straniere, provenienti da tutto il mondo, da più di 100 Paesi, dal Brasile alla Thailandia". Dal Cin ha quindi fornito poche ma chiare cifre delle attrezzature e macchine per l'enologia e l'imbottigliamento: "nel 2000 l'inventiva e la capacità dell'industria italiana ha portato ad esportare per 2833 miliardi (contro un'importazione di 777 miliardi, ndr). Questo dimostra che questo settore, nonostante le difficoltà dell'economia nazionale, è stato in grado di competere con la concorrenza estera, raggiungendo un saldo attivo di 2100 miliardi".
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