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UNIONE EUROPEA: CARCIOFO ROMANESCO VERSO TUTELA DOP. LE RICETTE E I CONSIGLI PER LA SALUTE

Anche il carciofo entra in Europa: entro 8 mesi, se non ci saranno sollevate obiezioni, il carciofo romanesco del Lazio Igp avrà l’ambito titolo Dop (che saliranno così a 119 su un totale comunitario di 582).

L’inizio della coltivazione del carciofo nel Lazio, come riporta anche la ricostruzione storica a supporto della richiesta di Dop, risale agli Etruschi ed è testimoniata dalla scoperta in alcune tombe della necropoli a Tarquinia di raffigurazioni con foglie di carciofo. Il carciofo romanesco del Lazio Igp ha forma sferica, compatta, con foro all’apice, colore da verde a violetto, diametro non inferiore a dieci centimetri e viene coltivato e raccolto, da gennaio fino a maggio, in alcuni comuni delle province di Viterbo, Roma e Latina. E riconoscerlo è facile, perché grazie all’etichettatura e al simbolo grafico di forma ovale con al centro l'immagine del carciofo, il consumatore non può essere tratto in inganno. Il marchio è apposto sulle confezioni che devono essere sigillate e possono essere ricoperte con rete di plastica o con foglio di plastica trasparente. Nel caso di vendita in mazzi è inserito in una fascia che avvolge gli stessi.

Le ricette a base di carciofo

Con il riconoscimento comunitario acquisiscono prestigio europeo anche due importanti e note ricette: il carciofo alla romana e quello alla giudia.

Per il carciofo alla romana, una volta lavati e privati dalle foglie esterne, i carciofi vanno conditi con un composto di sale, pepe, prezzemolo, aglio e pangrattato, irrorati d'olio e cotti a fuoco lento con abbondante acqua per 45 minuti.

Per il carciofo alla giudia, invece, una volta lavati i carciofi vanno tagliati a spirale, facendoli ruotare lentamente nella mano mentre con l'altra si fa penetrare la lama del coltello nella polpa in maniera da allargarli ed eliminare la parte legnosa conservando quella tenera. Occorre poi metterli per qualche minuto a bagno in acqua e limone, asciugarli e condirli con sale e pepe. Friggerli in pentola alta con abbondante olio con il gambo in alto. Una volta fritti, schiacciarli contro il fondo del tegame e spruzzarli con qualche goccia di acqua fredda per renderli morbidi e croccanti nello stesso tempo. Se i carciofi sono particolarmente freschi e teneri, è preferibile consumarli crudi, tagliati a fettine e conditi con olio, limone e scaglie di parmigiano: sono ricchi di sodio, potassio, calcio, fosforo, ferro, proteine, vitamine e di una particolare sostanza contenuta nelle foglie e nello stelo, la “cinarina”, che favorisce la diuresi renale e regolarizza l'intestino. Anche nella cosmesi il carciofo offre un valido contruto perché - conclude l’organizzazione agricola - il suo succo tonifica la pelle ed è molto efficace per la foruncolosi, l'orticaria e le irritazioni cutanee.

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