Il 2002 è stato l’anno del Brunello di Montalcino: la griffe toscana ha trionfato nella “Top 100” del Wine Spectator, la “bibbia” del vino americano. La super-classifica della più autorevole rivista Usa premia uno dei simboli dell’enologia italiana nel mondo e una delle migliori vendemmie del Novecento, il ‘97.
Quest’anno nella Top 100 del “Wine Spectator”, uno dei verdetti più attesi dagli esperti internazionali, appaiono ben sette Brunello di Montalcino: al terzo posto della classifica (dietro ad un vino francese e ad un californiano) si piazza il Brunello di Montalcino 1997 di Castello Banfi. Al settimo posto si trova il Brunello di Montalcino Pian delle Vigne 1997 di Antinori, e all’ottavo posto il Brunello di Montalcino Castelgiocondo 1997 dei Marchesi de’ Frescobaldi. In ventunesima posizione c’è il Brunello di Montalcino Vigna di Pianrosso 1997 di Ciacci Piccolomini d’Aragona, seguito al ventiduesimo posto dal Brunello di Montalcino Montosoli 1997 di Altesino. Ventiquattresimo il Brunello di Montalcino Tenuta Nuova 1997 di Casanova di Neri, ed infine in posizione numero cinquantanove il Brunello di Montalcino 1997 di Poggio Antico.
«Un’enorme soddisfazione per noi - afferma Stefano Campatelli, direttore del Consorzio di Montalcino - Questo riconoscimenti ancora una volta consacrano la leadership del territorio di Montalcino, vero e proprio “cult” del vino nel mondo». Gli esperti della più importante rivista internazionale per realizzare la super-classifica, in grado di orientare il mercato di tutto il mondo, hanno degustato alla cieca oltre 10.000 vini. La Top 100 valuta il vino su quattro criteri: qualità, valore (prezzo), disponibilità (produzione) ed un “fattore x” che si può definire “excitement”.
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