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ARCHEOLOGIA: I SEGRETI DEL GIARDINO E DELLA CUCINA A POMPEI. UN “GARDEN BOOK” DELLA SOPRINTENDENZA SUGLI USI DI 2000 ANNI FA

Quali piante coltivavano i romani, come le cucinavano e come curavano orti e giardini ? Lo rivela a storici e appassionati, ma anche a chi voglia ricostruire in casa il verde dell'antichità o scoprire antichissime ricette, il volume “Il giardino pompeiano, le piante, l'orto, i segreti della cucina” di Annamaria Ciarallo, biologa della Soprintendenza di Pompei che cura, da anni, la flora della città antica vesuviana, nella quale sono stati
ricostruiti anche gli antichi vigneti. Il volume, edito da Electa Napoli, oltre a mostrare la straordinaria iconografia delle domus dell'area archeolgica dedicata al tema del verde, dei fiori, dei frutti, ripropone lo
studio del “De re rustica” di Columella, trattato di agricoltura del I sec. dopo Cristo, un vero e proprio almanacco sui lavori da fare in campagna nell'arco dell'anno, con ricette e consigli sulle conserve, molto simili a quelle contenute negli almanacchi di frate Indovino o di Barbanera. Una fonte storica che ci
rivela come si svolgeva la vita dei campi nelle terre vesuviane prima che l'eruzione del 79 d.C. le ricoprisse e che è il punto di partenza di un originale “garden book” della latinità, denso di indicazioni pratiche e sorprese botaniche come le indicazioni per costruire le siepi, per difendere le colture dai parassiti, la divisione tra piante utili e decorative. Il libro è diviso in stagioni, con le relative indicazioni per la conduzione dell'orto. Nel capitolo dedicato alla primavera, molte le curiosità come quelle relative alla coltura del pesco ad uso terapeutico, quella degli agli, con una pratica ancora in uso cosi' come la tecnica della salamoia. Seguendo i consigli degli antichi romani si può imparare a conservare mele, pere, melograni e fichi e fare il vino passito ma anche conoscere meglio un aspetto raramente esplorato della vita quotidiana dell’antichità.

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