Non conosce crisi il Brunello di Montalcino: se lexport del vino italiano sta attraversando una generalizzata fase di stallo, il Brunello registra, nel 2004, una buona tenuta sul 2003, con 5.700.000 bottiglie commercializzate. Mercato principale di riferimento restano gli Stati Uniti, dove le vendite si consolidano, ma si rileva anche un incremento nei Paesi del Nord Europa, come Danimarca, Svezia, Norvegia e Finlandia. Il trend positivo 2004 è imputabile soprattutto al secondo semestre, in cui si sono registrate la maggior parte delle vendite.
Più che un vino, il Brunello si conferma come un vero e proprio fenomeno: di gradimento, di richieste e di costume, tanto da essere diventato uno dei simboli più amati e conosciuti del made in Italy nel mondo. Ma Montalcino guarda già al futuro. In un mercato mondiale sempre più globalizzato e aperto allingresso di nuovi protagonisti, la parola dordine per il Brunello è alla conquista di nuovi mercati: si punta a qualificare ulteriormente limmagine e ad allargare il giro daffari, avviando azioni di promozione, nei Paesi che hanno già dimostrato di apprezzare i migliori prodotti del nostro Paese - come Russia, Est Europa e Giappone - e in quelli con grandi potenziali di sviluppo, come la Cina.
Della buona performance 2004 e di strategie per il futuro si parlerà a Benvenuto Brunello (18-19 febbraio a Montalcino), kermesse con importatori, buyers e giornalisti di tutto il mondo per il debutto delle nuove annate - Brunello 2000 e della Riserva 1999 - e per lassegnazione del rating della vendemmia 2004.
Copyright © 2000/2024
Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit
Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024