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ANCHE IL GIAPPONE SCOPRE LE VIRTU' DELL'EXTRA VERGINE ... CONFAGRICOLTURA INVITA I CONSUMATORI AD UNA MAGGIORE ATTENZIONE NELLA SCELTA DELL'OLIO

Gli aspetti terapeutici dell'olio, quello che Omero chiamava "oro liquido", sono stati al centro del simposio dell'evento "L'olio en primeur", nei giorni scorsi, a Trapani. All'insegna del "buono e sano" si sono, quindi, susseguiti gli interventi di esperti: numerose ricerche hanno dimostrato l'influenza dell'olio d'oliva nella prevenzione delle malattie cardiovascolari. Ricco di acidi grassi insaturi esercita, infatti, una funzione per abbassare i valori del colesterolo.

"Da alcune ricerche svolte negli Stati Uniti - ha detto Aldo Galluzzo, professore di Endocrinologia dell'università di Palermo - è emerso come su diecimila soggetti esaminati in Usa, Finlandia, Italia e Grecia, con livelli plasmatici di colesterolo uguali, il rischio di avere malattie cardiovascolari é più alto per i non mediterranei".

Proprio sulle capacità benefiche dell'olio d'oliva sono state effettuate dal Comitato oleico internazionale delle azioni di informazione in tutto il mondo: "a Tokio per esempio - ha detto Fausto Lucchetti, direttore del Coi - nel 1991 c'erano 250 ristoranti italiani, dopo la campagna e la costante penetrazione del nostro prodotto, sono diventati adesso 2500. Anche gli abitanti del paese del Sol Levante hanno capito l'importanza della dieta mediterranea".

Confagricoltura, intanto, in piena fase di raccolta e molitura, interviene per sollecitare l’attenzione dei consumatori su questo importante alimento che da millenni è protagonista nella tavola mediterranea.
Studi scientifici e ricerche mediche confermano che l'olio extravergine di oliva, a differenza di altri olii alimentari, è costituito prevalentemente da acidi grassi monoinsaturi, con la presenza in giusta quantità di acido grasso linoleico, polifenoli, vitamina E, beta carotene. La presenza di questi elementi antiossidanti rende l'olio extravergine particolarmente importante per la nostra salute.

Il suo costante utilizzo - spiega la Confagricoltura - favorisce la prevenzione delle malattie cardiovascolari e l'arteriosclerosi. Ancora troppe persone non conoscono la differenza tra le varie categorie di oli, e ritengono di ottima qualità un prodotto sempre uguale a se stesso e senza spiccata personalità. Sensazioni gustative come l'amaro e il piccante, note positive che insieme al fruttato, caratterizzano un olio e ne danno la tipologia, sono invece considerate da alcuni un difetto.

I conoscitori e gli amatori sanno che l'olio d'oliva può essere fruttato o speziato, dolce o amaro, forte o delicato; il suo gusto infatti è fortemente determinato da diversi fattori naturali.
Molta confusione generano ancora le diverse denominazioni commerciali (olio d’oliva extravergine, vergine e olio d’oliva). Confagricoltura chiarisce che tutte queste categorie sono ottimi prodotti ma, come definiscono le norme europee, i prodotti ‘extra’ devono avere requisiti migliori di quelli normali, ma in ogni caso minimi, nel senso che il produttore può solo aumentare la qualità, non diminuirla. L’olio extra vergine d’oliva deve essere ottenuto soltanto dalla spremitura delle olive, senza ulteriore manipolazione, e deve avere un’acidità massima dello 0,8 per cento.

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