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AVIARIA - IN MACELLERIE MANCATO INCASSO DI 20,5 MILIONI IN 5 MESI. FIESA-ASSOMACELLAI: "NECESSARIE MISURE DI ALLEGGERIMENTO FISCALE"

Giro d'affari in picchiata nelle macellerie italiane: con l'allarme aviaria le carni bianche restano invendute e, da ottobre a febbraio, la contrazione dei consumi avicoli, stimata al 25%, ha portato ad un mancato incasso di circa 20,5 milioni di euro: è questo il quadro tracciato da Fiesa ed Assomacellai, le organizzazioni degli alimentaristi e dei macellai della Confesercenti, in una lettera inviata ai ministri delle Politiche Agricole Alemanno, dell'Economia Tremonti, della Salute Storace e delle Attività Produttive Scajola per chiedere un intervento a sostegno delle imprese.
"Con l'arrivo dell'aviaria in Italia - dicono gli esercenti - la riduzione media della domanda è arrivata, fino ad ora, al 70% e anche le prospettive sono allarmanti, insostenibili soprattutto per le macellerie specializzate in prodotti avicoli".
"Non chiediamo soldi - sottolinea il presidente dell'Assomacellai, Gianpaolo Angelotti - nonostante le forti perdite economiche ma soltanto misure di alleggerimento sul piano fiscale e tributario. In particolare, chiediamo ai ministri di valutare l'estensione dei provvedimenti di sostegno per il settore, come avvenne già in occasione della Bse quando si intervenne su uno slittamento dei termini di scadenza dei versamenti fiscali e previdenziali. Auspichiamo inoltre una replica del provvedimento sugli scostamenti nella congruità degli studi di settore, senza incorrere in misure suppletive di controlli e indagini".

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