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IL LATTE AUMENTA DEL 300% DALLA STALLA ALLO SCAFFALE. BOOM DEI CONSUMI NEL 2005, MA IL CALO DEI PREZZI METTE A RISCHIO IL MADE IN ITALY

Il prezzo del latte fresco si moltiplica di oltre il 300% dalla stalla allo scaffale dei supermercati, dove si registrano nel 2006 aumenti per i consumatori, mentre agli allevatori viene proposta una ulteriore riduzione dei compensi che mette a rischio il futuro del latte Made in Italy. Lo denuncia la Coldiretti sulla base dei dati Ismea Ac Nielsen che evidenziano peraltro, nel mese di gennaio 2006, un aumento boom nella spesa per acquisti familiari in latte fresco del 6,9%.

Si tratta di un trend positivo al quale fa riscontro un’ingiustificata proposta di riduzione del prezzo pagato dalle industrie agli allevatori ad un valore attorno ai 30 centesimi al litro, il livello più basso degli ultimi dieci anni e pari a neanche il costo di metà caffè al bar. A tanto si vuole pagare agli allevatori un litro di buon latte italiano che quando giunge sugli scaffali dei supermercati vede lievitare il suo prezzo a valori attorno a oltre 1,3 euro al litro, in aumento rispetto allo scorso anno.

Non esistono dunque le condizioni di mercato per giustificare una ennesima riduzione del prezzo del latte alla stalla poichè la produzione rallenta, i consumi aumentano, i prezzi dei prodotti derivati al dettaglio si rafforzano e le esportazioni sono in netta ripresa. Si tratta di segnali che l’intera filiera lattiero casearia deve cogliere per non mettere a rischio il futuro dell’allevamento Made in Italy, ma anche dell’industria nazionale, come dimostra il fatto che, mentre diminuiscono le importazioni di latte dall'estero, sono in netto aumento le importazioni di prodotti trasformati.

L’arrivo crescente di prodotti lattiero caseari già confezionati è significativo di un processo di delocalizzazione produttiva che dopo aver interessato l'agricoltura sta colpendo anche l’industria e al quale occorre rispondere con la valorizzazione del Made in Italy dal campo alla tavola che garantisca la tracciabilità, il legame con il territorio e l'identità nazionale. Un percorso di trasparenza che ha ottenuto già importanti successi come dimostra il boom nei consumi di latte fresco che si è verificato in tutti i mesi successivi all’entrata in vigore del decreto interministeriale del 7 giugno 2005 sull’obbligo di etichettatura di origine del latte fresco per evitare che venga spacciato come italiano quello ottenuto da mucche bavaresi, austriache, francesi o slovene.

Nel 2005 - conclude la Coldiretti - gli acquisti familiari di latte fresco da parte delle famiglie italiane sono aumentati del 4,3 per cento invertendo una tendenza che aveva portato ad una progressiva riduzione raggiungendo nel 2004 il livello più basso con un crollo di ben il 14 per cento rispetto al 2000.

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