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MEZZOGIORNO - CONFAGRICOLTURA, SEGNALI POCO CONFORTANTI PER L’AGRICOLTURA DAL RAPPORTO SVIMEZ

Il sistema agricolo del Mezzogiorno sta perdendo competitività e permangono forti divari strutturali ed organizzativi per il sistema delle imprese con il resto dell’Italia e della Unione europea. Lo evidenzia Confagricoltura, commentando i dati del Rapporto Svimez.
Il Rapporto Svimez 2006 pone in luce come i problemi agricoli assumano una importanza maggiore nel Mezzogiorno, in relazione alle specifiche caratteristiche del sistema agroalimentare meridionale ed alla debolezza del contesto nel quale esso si inserisce. Il 2005 - annota Confagricoltura - purtroppo, ha confermato queste valutazioni, facendo registrare per l’agricoltura meridionale un andamento fortemente negativo, con una flessione del 3,3% nella produzione e del 4,2% nel valore aggiunto.
Il calo, in particolare, interviene in un anno in cui gli investimenti fissi lordi nell’agricoltura meridionale permangono sostanzialmente stazionari rispetto al 2004, in termini reali (+0,1%), presentando una incidenza di appena il 26% sul valore aggiunto del settore, livello sostanzialmente immutato nell’arco di circa un decennio, a fronte di un assai più elevato livello del Centro/Nord (42%).
Problemi si rilevano anche per il commercio estero: tra il 2001 ed il 2005 le importazioni di prodotti agricoli nelle regioni del Mezzogiorno sono aumentate del 6%, mentre le esportazioni si sono ridotte di ben il 17%. Ed il rapporto sul valore aggiunto agricolo è diminuito di due punti percentuali, scendendo dall’11,5% al 9,3%.
“Il tale contesto - spiega Confagricoltura - le politiche regionali e di sviluppo rurale, in fase di prossimo decollo per il periodo 2007/2013, rappresentano un importante tassello di una strategia di rilancio dell’agricoltura e dell’economia del Mezzogiorno. Anche se sono necessari interventi aggiuntivi e scelte strategiche coerenti, soprattutto a livello nazionale”.

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