E’ un’annata destinata a battere ogni record: a Montalcino la vendemmia è terminata e l’eccezionale qualità delle uve raccolte indica che il 2006 entrerà a pieno titolo nella storia del Brunello, il più grande vino rosso italiano. Fin da adesso è infatti possibile affermare che l’annata 2006 sarà annoverata tra le migliori registrate nel territorio. Con questa vendemmia si completa così a Montalcino un quadriennio davvero clamoroso, che ha regalato quattro vendemmie entusiasmanti e mai viste tutte insieme da quanto il Consorzio classifica le annate, cioè dal 1945.
Si parte con il 2003 classificato a quattro stelle, per passare al 2004 - annata davvero splendida e giudicata al massimo livello di cinque stelle - per arrivare al 2005 che ha avuto quattro stelle. La classificazione per il 2006 si farà tra qualche mese, terminate le fermentazioni, ma ci sono tutte le premesse per aggiudicarla ai massimi livelli. I dati analitici delle uve e la percezione dei produttori sulla base della loro esperienza indicano chiaramente che il prodotto raccolto ha caratteristiche eccezionali. Oltre allo stato sanitario perfetto, grazie all’andamento del mese di settembre molto buono dal punto di vista meteorologico, si sono riscontrate gradazioni alcoliche elevate, acidità ottimali, componenti coloranti presenti in quantità abbondanti e ben estraibili, nonché elevata presenza di sostanze tanniche che permetteranno un adeguato invecchiamento durante i quattro anni previsti dal Disciplinare di produzione. Anche per il Rosso di Montalcino l’annata è stata molto buona.
I vini che si otterranno avranno ottima freschezza e fruttato tipici di questo vino. Tali specificità sono molto importanti per il Rosso di Montalcino, per il quale è in atto un’azione volta a qualificare ulteriormente un prodotto molto interessante sia per la qualità che per il posizionamento sul mercato e che è ben radicato nell’ambito produttivo del territorio di Montalcino.
Annata positiva anche per il Moscadello di Montalcino, dato che l’uva moscato è stata raccolta al giusto grado di appassimento e con ottimale gradazione zuccherina, elemento essenziale per questo vino dolce da dessert. Ottime infine le notizie per la produzione del Sant’Antimo e per tutti i vitigni utilizzabili nell’ambito di questa Doc, sia bianchi che rossi.
I vitigni bianchi sono stati raccolti molto presto ad inizio settembre, con buona maturazione e con un ottimo livello di acidità indispensabile per le caratteristiche organolettiche. Per i rossi si è iniziato nella prima decade di settembre con quelli anticipati, per passare successivamente in maniera progressiva a quelli più tardivi, riscontrando sempre parametri ottimali.
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