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SALONE DEL GUSTO 2006 - AL VIA IERI L'EDIZIONE N. 6 del Salone del Gusto, all’insegna del “Buono, pulito e giusto”. Il ministro delle Politiche agricole De Castro: “L’Italia deve puntare sulla qualità”. 24MILA VISITATORI IL PRIMO GIORNO

Buono, pulito e giusto: si poggia su questi tre “pilastri” il Salone del Gusto - edizione n. 6 - che ha preso il via ieri a Torino. E sono stati ben 24 mila i visitatori nella prima giornata, con un incremento del 20% rispetto a due anni fa. Forte la presenza di stranieri, sia tra il pubblico sia tra i i giornalisti, il 35% sul totale degli accreditati. Molte le autorità presenti all'inaugurazione, dal ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali Paolo De Castro, a Mercedes Bresso, presidente della Regione Piemonte, oltre naturalmente a Carlo Petrini, presidente di Slow Food Internazionale.
Proprio Petrini ha posto l’accento su uno degli obiettivi principali di questa edizione del Salone del Gusto: il concetto di filiera corta, nuova via maestra di Slow Food, da contrapporre a un’intermediazione spesso avida e parassita che non dà il giusto compenso al produttore e fa aumentare ingiustificatamente i prezzi per il consumatore.
Per questo a Terra Madre, l’evento parallelo al Salone, tra i protagonisti ci sono i “farmers’s market” statunitensi, un nuovo modo di distribuzione e commercio del cibo.
Un sistema, quello dei mercati contadini, che in Italia questo esisteva già dal Medioevo.
Petrini ha invitato al ritorno a queste tradizioni, “per ridare dignità e voce in capitolo ai produttori, e rendere partecipi i consumatori nel loro atto d’acquisto, non passivi come vorrebbe la grande distribuzione”, una rete in cui il consumatore diventa coproduttore del cibo.
Il ministro De Castro invece ha esordito osservando che dall’edizione 1998 del Salone, da lui inaugurata, è senza dubbio cresciuta la sensibilità degli italiani sulla qualità agroalimentare: “Ci stiamo riappropriando del mondo rurale che politiche di produzione di massa hanno rischiato di far scomparire”. Il ministro ha indicato nella qualità la strada per mantenere il nostro Paese competitivo, e anche l’Unione Europea ha sposato questa linea con la riforma del 2003, in cui l’aiuto fornito agli agricoltori tiene conto del loro comportamento in termini di sicurezza alimentare e di rispetto degli animali e dell’ambiente.
Un esempio di questa qualità viene dal mondo del vino: il settore rappresenta il 20% delle esportazioni agroalimentari nazionali, con tre miliardi di fatturato.
Un miracolo realizzato da piccole e medie aziende, non da grandi multinazionali.
“Tutto ciò è possibile se istituzioni e privati si impegnano nella grande scommessa di Slow Food per una produzione agroalimentare buona, pulita e giusta”, ha concluso De Castro.
Al termine dell’inaugurazione, dopo il tradizionale taglio del nastro, il presidente di Slow Food Italia Roberto Burdese ha accompagnato il ministro per il Salone mostrandogli i diversi volti della manifestazione, dagli sponsor istituzionali al padiglione dei Presidi, chiudendo con un pranzo allo stand dell’Emilia Romagna.

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