La domanda sempre maggiore di sicurezza del consumatore e la volontà del mondo della produzione di valorizzare l’origine dei prodotti trovano il loro punto di incontro nella tracciabilità degli alimenti. L’Unione Europea ha posto al centro della propria azione la sicurezza alimentare e lo sviluppo del concetto di rintracciabilità degli alimenti. Dal 1 gennaio 2006 è, infatti, entrato in vigore il Regolamento CE 178/2002, emanato dal Parlamento Europeo e dal Consiglio, che rende obbligatoria la tracciabilità dei prodotti alimentari, stabilendo norme specifiche in materia di sicurezza.
La direttiva impone alle aziende che operano nel settore alimentare di poter tracciare e identificare ogni prodotto, ingrediente o materia prima che rientri nella catena di produzione di un alimento. In particolare, il progetto “e-wine” (info: info@to.camcom.it, info@torinowireless.it), al quale stanno lavorando la Camera di Commercio di Torino, Torino Wireless, Istituto Superiore Mario Boella e Politecnico di Torino, prevede l’elaborazione e la promozione di un sistema per la tracciabilità del vino attraverso l’utilizzo di tecnologie Ict ed etichette intelligenti.
L’obiettivo è rendere la relazione tra produttore e consumatore meno anonima e più esplicita, attraverso due messaggi fondamentali: il primo è che il prodotto non ha misteri, e che nel processo che ha portato alla sua formazione tutti i passaggi sono conosciuti e identificabili.
Il secondo messaggio è che il produttore attesta il suo legame con il prodotto, ed è pronto a riconoscere la propria responsabilità per gli errori che può aver commesso. Le tecnologie utilizzate si basano su due sistemi di etichettatura, ed entrambi consentono sia di memorizzare una grande quantità di dati, sia di collegare l’oggetto reale con una pagina web. Uno è il Data Matrix: InTag è un’applicazione per telefono cellulare che permette di fotografare un simbolo Data Matrix e accedere alle informazioni relative al prodotto. Il Rfid (Radio Frequency IDentification) è un tag con differenti potenze di calcolo e capacità di memoria. Il suo scopo principale è quello di essere un ponte tra l’oggetto e il “mondo digitale”.
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