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ARRIVA DALLA CINA IL 72% DEI PRODOTTI AGRO-ALIMENTARI CONTRAFFATTI. OLTRE 5 MILIONI DI SEQUESTRI ALLE DOGANE EUROPEE

Oltre 5 milioni di prodotti contraffatti, il 118% in più rispetto all'anno precedente, sono stati sequestrati nel 2005 nelle dogane dell'Unione Europea. E viene dalla Cina la minaccia maggiore all'agroalimentare europeo, soprattutto made in Italy, visto che il 72% dei prodotti bloccati è proveniente dal Paese asiatico. A segnalarlo è la Cia-Confederazione italiana agricoltori, sulla base delle statistiche elaborate dalla Commissione europea. Oltre che dalla Cina, gli agroalimentari sequestrati provengono per il 14% da Hong Kong, per il 4% da Taiwan, per il 2% dalla Svizzera, Repubblica Araba, Siria, Turchia, Ucraina, e per l'1% dalla Russia.
Il rapporto della Commissione Ue evidenzia che il totale dei prodotti contraffatti e "pirata" sequestrati ammonta ad oltre 75 milioni di articoli che comprendono anche profumi, medicinali, cd, dvd, materiali elettrici, abbigliamento, orologi e oggetti di bigiotteria. Ma é proprio nell'agroalimentare che si riscontra una crescente contraffazione". Tra i prodotti più "taroccati" "risultano quelli a denominazione d'origine, Dop e Igp, il cui peso economico nell'Unione europea è peraltro crescente. Nel 2005 il fatturato al consumo di questi prodotti é stato di 30 miliardi 560 milioni di euro, con un aumento del 2,8%. Consistente anche l'export: sempre l'anno scorso è stato di 4 miliardi 678 milioni di euro, con un incremento del 10,3% nei confronti del 2004.
Attualmente i prodotti europei Dop e Igp riconosciuti sono oltre 700, ma in lista di attesa per il riconoscimento da parte dell'Ue ce ne sono moltissimi. La forza economica di tali prodotti assume consistenza soprattutto nel nostro Paese che vanta la leadership europea, con 155 riconoscimenti da parte dell'Ue. Il fatturato al consumo nel 2005 è stato di circa 9 miliardi di euro (più 3,4% rispetto al 2004), mentre il valore dell'export ha raggiunto un miliardo 844 milioni di euro (più 13,8% nei confronti dell'anno precedente). Nel complesso in Italia si producono più del 21% dei prodotti a denominazione d'origine registrati a livello comunitario. "La tutela di questo patrimonio agroalimentare - conclude la Cia - ci si augura continui a rappresentare il cardine della politica europea che ora deve mettere a punto strumenti adeguati per una difesa effettiva".

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